Calcio Serie C – Mantova, Setti conferma Troise e Battisti: “E ora divertiamoci ai play off”

Maurizio Setti (a destra) col ds Battisti
Maurizio Setti (a destra) col ds Battisti

MANTOVA «Sosteniamo questi ragazzi e sosteniamo il mister, perchè la stagione non è finita e a Cesena vogliamo fare bene». L’appello viene nientemeno che da  Maurizio Setti, azionista di maggioranza del Mantova. Setti è personaggio piuttosto restìo alle interviste ma, per l’occasione, accetta di concedersi ad una chiacchierata su presente e futuro del club di viale Te.
 Presidente, la stagione del Mantova avrà una prestigiosa appendice. Ma si può già fare un bilancio?
«Certo. Ed è un bilancio positivo. Con la salvezza anticipata e la qualificazione ai play off abbiamo ottenuto un grandissimo risultato. Non dimentichiamoci che il Mantova era una neopromossa e tornava nei professionisti dopo tre anni nei dilettanti. I play off sono un traguardo non preventivato ma pienamente meritato, considerando che per tutta la stagione siamo rimasti nelle prime 9-10 posizioni».
 Quale obiettivo vi ponete per i play off?
«Dobbiamo viverli con allegria e spensieratezza. Non abbiamo pretese di promozione, però possiamo dire la nostra. Anche perchè sono partite secche e può succedere di tutto. A Cesena ci aspetta una bella partita».
 Come giudica l’operato di mister Troise?
«A Troise devo chiedere scusa».
 Per quale motivo?
«Perchè sono stato poco presente. Avrei voluto confrontarmi di più con lui, ma purtroppo è stato un anno complicato per me, tra impegni e pandemia (Setti ha passato il Covid lo scorso novembre,  ndr). Detto ciò, penso che Troise sia un allenatore con delle qualità e che possa insegnare tanto ai calciatori. Quest’anno lo ha dimostrato».
 Ha un consiglio da dargli?
«Di lavorare un po’ meno. Mi spiego: la cura che lui mette nel preparare le partite è assolutamente un pregio. Tuttavia, penso che a questi livelli i giocatori vadano “mollati” ogni tanto, perchè non sempre riescono a mantenere alta la tensione».
 Troise allenerà il Mantova anche la prossima stagione?
«Ha un contratto di due anni. Quindi la riposta è sì».
 Anche il ds Battisti sarà confermato?
«Battisti è un’ottima persona. Ha un modo di fare che mi piace e penso che abbia operato bene. A breve faremo un Cda, sentirò il parere degli altri soci. Ma io lo confermerei».
 Le va di spendere due parole su capitan Guccione?
«Guccione è un po’ l’anima della squadra. Il contratto triennale che gli abbiamo offerto, e che lui ha firmato, è la testimonianza più autentica della stima che proviamo nei suoi confronti».
 C’è qualche altro giocatore che l’ha impressionata favorevolmente?
«Cheddira. Non lo conoscevo. Ho visto un giocatore giovane e di prospettiva, con caratteristiche fisiche importanti. Deve migliorare sotto l’aspetto tecnico e a livello di personalità, ma lavorando di fino può farcela».
 Vestirà il biancorosso anche il prossimo anno?
«Vediamo se sarà possibile tenerlo con noi».
 Quanto hanno pesato e quanto peseranno sul futuro del Mantova le ristrettezze economiche causate dalla pandemia?
«Hanno pesato tantissimo. Tra le spese per i tamponi, i mancati incassi e qualche sponsor venuto meno, le perdite di quest’anno rasentano il milione di euro».
 Tra le conquiste di questo 2021 c’è il via libera per il centro sportivo. Cosa significa per il Mantova?
«Possedere una casa sulle cui fondamenta costruire il futuro. Il centro sportivo porterà benefici a tutti: ai giocatori, ai tecnici, ai ragazzi del settore giovanile e alle loro famiglie. Gli atleti avranno la possibilità di crescere e migliorarsi in una struttura idonea. Che fungerà anche da “richiamo” per chi vorrà venire al Mantova».
 Cosa ne pensa dello stadio Martelli?
«Ne ha viste tante. È chiaramente uno stadio obsoleto, con delle carenze. Ma è una condizione comune a tanti stadi italiani. E non credo sia tra le priorità del Comune costruirne uno nuovo».
 Capitolo societario. Cosa ha comportato la prematura scomparsa di Bogarelli?
«È stata un duro colpo a livello personale. Marco era un innanzitutto un amico, oltre che un grande uomo di sport. Oltretutto era mantovano. Ero fiero di averlo convinto ad entrare in società. L’avevo convinto anche a venire allo stadio, ma purtroppo non ha fatto in tempo».
 L’assetto societario subirà modifiche?
«Ne parleremo con la famiglia di Marco. Ora è un discorso prematuro».
 Come procede il rapporto con Masiello e Pecchini?
«Molto bene. Anzi, mi piacerebbe che il peso di entrambi sia più forte, per esempio a livello di rappresentanza in Lega. Ci stiamo lavorando».
 A bruciapelo: il Mantova può tornare in Serie B?
«Volendo anche in A, basta vincere i campionati! Battute a parte, la risposta è sì, ma va articolata».
 Prego…
«Intanto bisogna essere contenti di essere tornati tra i professionisti, dopo tanti anni tribolati. In secondo luogo, il calcio come lo intendo io muove dalle basi, dai settori giovanili. Quindi, per tornare alla domanda di partenza, se sapremo nel tempo consolidare la società e farla crescere a livello di strutture e risorse, nessun traguardo è precluso. Ma è un percorso che va “costruito” nel tempo».
 Per concludere, cosa si sente di dire ai tifosi mantovani?
«Che devono sostenere la società. Perchè è sana e composta da persone serie. Noi non faremo mai il passo più lungo della gamba. Il nostro obiettivo è garantire a un club blasonato come il Mantova quella solidità che è mancata in anni recenti. È questo l’unico modo che conosco per portare a casa risultati duraturi».