Calcio Serie C – Mantova, la beffa di un girone infernale

MANTOVA Che il girone A fosse il più competitivo e livellato della Serie C, lo si è detto e ridetto per tutta la stagione. Ora che il campionato è finito possiamo fare un bilancio definitivo su questo aspetto, ovviamente con un occhio di riguardo sul Mantova. Ebbene, confrontando le classifiche dei tre gironi, il dato più interessante che riguarda i biancorossi è il seguente: con i 45 punti conquistati, Guccione e compagni si sarebbero salvati in carrozza sia nel girone B che nel C. Ma ancor più interessante è notare che ben 7 squadre si sono salvate con punteggi inferiori a quello del Mantova: Torres, Fiorenzuola, Olbia e Fermana nel girone B; Monterosi, Turris e Avellino nel C. Aggiungiamoci pure il Francavilla, sempre nel C, i cui 45 punti raccolti (gli stessi dell’Acm) gli sono valsi una 13esima piazza che i virgiliani non hanno mai visto, neanche col cannocchiale.
Da quando esiste la Lega Pro unica (stagione 2014-15) non è mai accaduto che 45 punti non fossero sufficienti per salvarsi. Lo scorso anno, per dire, al Mantova ne bastarono 42. Ovviamente questo non può rappresentare una scusante per il la squadra di Mandorlini. È semplicemente un dato di fatto che testimonia, numeri alla mano, come l’equilibrio nel girone A l’abbia fatto da padrone ben più che negli altri raggruppamenti, dove invece i valori tra le squadre erano più delineati. Identico discorso si può fare per le retrocessioni. Il Piacenza saluta la C con 38 punti: con quel bottino, negli altri due gironi, avrebbe quantomeno disputato i play out. Nel girone B all’ultimo posto si è piazzato il Montevarchi con soli 28 punti. Meglio sono andate Viterbese e Fidelis Andria nel C, con 33 punti all’attivo: un bottino comunque scarso, tant’è vero che la Viterbese, da considerarsi penultima per la miglior differenza reti (a parità di scontri diretti), non disputerà nemmeno i play out a causa delle 9 lunghezze di ritardo dall’avversaria designata (il Monterosi).
Il maggior livellamento del girone A è evidente anche nell’alta classifica. Non traggano in inganno i 9 punti che la FeralpiSalò ha messo tra sè e il Pordenone, secondo: la battaglia per la promozione è stata serrata per mesi, alternando al vertice della classifica ben 5 squadre (oltre alla Feralpi: Pordenone, Lecco, Pro Sesto e Vicenza). Solo nel finale i bresciani hanno preso il largo. Nel girone B è accaduto il contrario: il torneo è stato dominato dalla Reggiana, con Entella e Cesena nel ruolo di inseguitrici. Poi il calo degli emiliani, l’aggancio dell’Entella a tre giornate dalla fine e lo scatto decisivo della Regia (con i liguri scivolati addirittura terzi, penalizzati dallo scontro diretto col Cesena). Quanto al girone C, non c’è mai stata storia: troppo forte il Catanzaro del ds mantovano Magalini: i 96 punti conquistati, davvero impressionanti, rappresentano il record assoluto in Serie C. Il Crotone, secondo, è finito a -16 (ma avrebbe stravinto il girone A!), il Pescara terzo a -31. Per dare un’idea: nemmeno tra Mantova e Feralpi ci sono 31 punti di distacco (sono 26).
Questo del girone A più competitivo e quindi “difficile” è una costante della Serie C. Diciamo che quest’anno l’asticella si è alzata ulteriormente. Nient’affatto una consolazione per il Mantova, chiamato solo a voltare pagina e trovare le contromisure per battere l’Albinoleffe. Già andare ai play out con 45 punti equivale a una beffa. Figuriamoci retrocedere.