Calcio Serie C – Mario Pretto: “Mantova più forte, il mio Legnago punta sulla spensieratezza”

Mario Pretto
Mario Pretto

LEGNAGO (Vr) «Non è la prima volta che affrontiamo il Mantova, ma è la prima volta che lo facciamo tra i professionisti. E questo mi dà gioia».  Mario Pretto, direttore generale del Legnago, per anni ha rivestito analoga carica all’Acm. Erano gli anni di  Castagnaro e poi di  Lori, quelli della magnifica scalata dalla C2 fin quasi alla A. Anni talmente lontani che… perfino lui aveva un altro cognome (Preto con una “t” sola: scoprirà casualmente in seguito di essere stato registrato all’anagrafe con la “t” doppia).
Intercettiamo il dirigente veronese poco dopo la vittoria nel recupero con l’Imolese. «Un successo che ci mancava dall’11 ottobre e che francamente ci voleva – ammette – . Ne abbiamo passate di tutti i colori: il Covid ha colpito 18 giocatori nel giro di 10 giorni. Abbiamo saltato delle partite che siamo stati costretti a recuperare giocando ogni tre giorni. Abbiamo dovuto ritrovare la condizione non soltanto atletica, ma anche psicologica. Contro l’Imolese abbiamo vinto meritatamente ed ora aspettiamo il Mantova». Il Legnago, ammesso alla C per la rinuncia del Campodarsego, aveva iniziato molto bene il campionato: «Oltre alle energie minate dal Covid – osserva Pretto – dobbiamo ritrovare la spensieratezza delle prime giornate. Il nostro è un gruppo giovanissimo, in una piazza che non mette pressione. Questo dev’essere un vantaggio, perchè ti consente di giocare più libero. Con tale spirito abbiamo cominciato il nostro campionato, raccogliendo buone soddisfazioni. Poi il Covid e qualche infortunio pesante ( Sgarbi e  Yebrè su tutti) ci hanno un po’ tarpato le ali».
Dicevamo del Mantova. «Ritrovare la società biancorossa mi dà sempre gioia – prosegue il dg – . Quest’anno sono ancora più felice perchè siamo tutti e due nei professionisti, cosa che 10 anni fa per noi era un sogno. E non parliamo di C1 o C2 come una volta, bensì di C unica, il che dà ancora più prestigio a questo derby. Dobbiamo viverla come una festa, con la spensieratezza di cui parlavo prima e che rappresenta la nostra forza». Ma cosa pensa Pretto dell’attuale Mantova? «Secondo me ha il potenziale per stare nella parte sinistra della classifica. Non credo nelle primissime posizioni, anche se glielo auguro. Per me Padova, Perugia e Sudtirol hanno una marcia in più. Il Mantova ha ottenuto risultati altalenanti, però non conosco le ragioni dello 0-4 col Cesena. Certo starà coltivando rabbia e rivalsa per quella sconfitta, quindi bisogna stare attenti». Tra i biancorossi da tenere d’occhio, Pretto cita  Guccione: «Tempo fa – rivela – cercai di portarlo a Legnago, dove aveva già giocato suo fratello Giovanni. Ma lui ambiva a squadre di vertice, mentre noi non siamo mai partiti per vincere il campionato. È un giocatore che stimo molto». Non resta che chiedere al buon Mario cosa si aspetta per domenica: magari un pareggio? «Far punti è sempre un bene – risponde – . Però non me la sento di firmare per un pari. Ho fiducia nel Legnago e so che possiamo giocarcela».