Calcio Serie D – Emergenza ancora alta: il Mantova rischia il terzo rinvio

MANTOVA Passano i giorni, ma il Coronavirus non smette di condizionare la vita delle persone e, nel nostro caso, dello sport. Da un lato c’è la volontà di ritornare al più presto alla normalità, facendo ripartire i campionati; dall’altra, l’attualità impone ancora prudenza. Il Mantova, come tutte le altre società dilettantistiche, attende direttive. Il ministro dello Sport  Vincenzo Spadafora ha dichiarato: «Per quel che riguarda gli eventi sportivi, dopo la fase del blocco totale dei primi giorni, abbiamo autorizzato, su richiesta del Coni, della Figc e delle Leghe Calcio, la possibilità di effettuare allenamenti e gare a porte chiuse, rimettendo a loro la decisione se avvalersi o meno di questa facoltà». Per poi aggiungere: «In vista dei prossimi appuntamenti, la valutazione unanime dei vertici del mondo sportivo e calcistico è stata quella di prediligere il rinvio piuttosto che giocare negli stadi vuoti». Il riferimento era alle partite di Serie A (le 4 gare in programma oggi a porte chiuse sono state rinviate al 13 maggio), ma tutto fa credere che anche la Serie D, in particolare il girone D che è quel che ci interessa, subirà la stessa sorte.
Dunque, per il Mantova si va verso il terzo rinvio. Dopo le gare casalinghe con Fanfulla e Crema, i biancorossi sembrano destinati a saltare anche il match di domenica 8 marzo a Budrio, contro il Mezzolara. Come affermato più sopra dal ministro, ci sarebbe anche l’opzione “porte chiuse”. Ma questa è una decisione che spetta alla Lnd (o meglio: al Dipartimento Interregionale) e che verrà comunicata tra oggi e domani. L’impressione al momento è che non si voglia usufruire di questa opzione. In sostanza: o si gioca o non si gioca. E, siccome sia in Lombardia che in Emilia l’emergenza è ancora alta, difficilmente verrà dato il via libera alla ripresa del campionato per l’8 marzo.
A questo punto, sempre che la situazione migliori, sembra sempre più inevitabile il ricorso alla domenica libera del 15 marzo (il calendario originale prevedeva una sosta) per programmare i primi recuperi. Tutto ciò per non ingolfare ulteriormente il calendario. Ovvio che non basterà: le giornate intere da recuperare sarebbero due, più quella del 23 febbraio che ha visto la disputa di sole 4 partite su 9. Bisognerà fissare anche un paio di turni infrasettimanali; oppure posticipare di una o due settimane la conclusione del campionato, con conseguente spostamento della post-season (play off, play out e poule scudetto). Dalle colonne della  Voce, il vicepresidente del Mantova  Gianluca Pecchini aveva chiesto chiarezza e indicazioni ai vertici calcistici, per poter programmare l’attività. Toccherà aspettare ancora.