Calcio Serie D – Finocchio: “Impaziente di riprendere per regalare al Mantova la C”

Francesco Finocchio
Francesco Finocchio

MANTOVA Allenamento al mattino, studi e corsi d’aggiornamento al pomeriggio. Il tutto nella speranza di tornare presto a giocare.  Francesco Finocchio spende le sue giornate così, in quel di Reggio Emilia, dove si è rifugiato a casa di mamma, con la fidanzata milanese. All’esterno offensivo del Mantova non mancano le idee per passare il tempo, ma è fuor di dubbio che questo coronavirus abbia cambiato anche la sua, di vita. «Certo che sì – ammette – . Mi manca il pallone, mi mancano gli allenamenti, l’adrenalina della partita. Ed è proprio vero che una cosa l’apprezzi di più quando ti viene tolta».
 Come si sviluppa la tua giornata?
«Al mattino mi alleno rispettando la tabella personalizzata del “prof” Merighi. Stamattina (ieri,  ndr) sulla mia scheda era prevista “corsa”».
 E poi?
«E poi sotto con l’università. Mi sto laureando in Economia, mancano tre esami più la tesi. Il problema è che anche gli esami sono sospesi, quindi più che portarmi avanti con lo studio non posso fare».
 Calciatore, laureando e pure allenatore. Giusto?
«Sì, ho conseguito il patentino Uefa B. A tal proposito, visto che ho tempo, ne approfitterò per seguire un corso d’aggiornamento via web».
 Con quale stato d’animo segui le notizie sul coronavirus?
«Mi piace essere aggiornato, ma cerco di rimanere tranquillo. Sono rimasto colpito dalla vicenda di Favalli, il giocatore della Reggiana che è stato primo calciatore contagiato ed era mio compagno di squadra in Slovenia e nella Cremonese. Ci siamo sentiti, sono felice sia guarito».
 Che bilancio fai della tua stagione?
«Sono partito in ritardo, poi mi sono ritagliato il mio spazio cercando di dare il massimo».
 Ti sei distinto per duttilità…
«Da giovane mi era più difficile cambiare ruolo, ma col passare degli anni ho capito che adattarsi alle esigenze del momento è una virtù. Il mio ruolo principale resta comunque l’esterno».
 Qual è la partita più bella che ricordi?
«Quella vinta in rimonta col Mezzolara. Tre punti pesanti ed emozionanti (Finocchio firmò uno dei tre gol,  ndr).
 Speravi di trovare più spazio?
«Sapevo in partenza che la concorrenza là davanti era fortissima, però anch’io sono riuscito a dare il mio contribuito. Quando partivo dalla panchina, sono quasi sempre subentrato per primo. Non scordiamoci poi che, quando torneremo a giocare, con tutte quella partite ravvicinate, ci sarà davvero bisogno di tutti».
 Appunto: quando si riprenderà secondo te?
«Spero prestissimo, ci stiamo allenando per quello. Nel caso non fosse possibile, la cosa più giusta sarebbe emettere i verdetti in base alla classifica attuale».
 Cosa ti ha insegnato il tuo primo campionato in D dopo tanti anni tra i professionisti?
«Mi ha arricchito in esperienza, che magari metterò a frutto quando allenerò una squadra. E poi è la prima volta che “rischio” davvero di vincere un campionato».
 Cosa dire, in conclusione?
«Vorrei mandare un grosso abbraccio a Vincenzo Lisi. Ha subìto un lutto devastante, sono vicino a lui e alla sua famiglia».

Gabriele Ghisi