Ciclismo U23 – I “furbetti” del Giro Next Gen. Fuori in 31, c’è anche Marocchi

Bolzano Colpo di scena al Giro d’Italia Next Gen Under 23: 31 atleti e 4 direttori sportivi sono stati squalificati. Tutto ciò a seguito di un pesante provvedimento assunto dai giudici di gara mercoledì al termine della tappa che si è conclusa sullo Stelvio. Tra i malcapitati protagonisti della vicenda anche il mantovano Tommaso Marocchi della Sissio Team, al suo primo anno in un contesto di questo rilievo. L’accaduto: nella parte conclusiva della frazione la pendenza della strada si è fatta molto dura per alcuni atleti, che per evitare di uscire dalla competizione per aver superato il tempo massimo, hanno adottato una strategia considerata irregolare. Ovvero si sono posti al “traino”, attaccandosi alle ammiraglie o addirittura alle moto della Polizia negli ultimi 2,5 chilometri della salita, per riuscire a giungere al traguardo in tempo. Operazione questa che tra gli addetti ai lavori non sembra essere proprio un fulmine a ciel sereno… Se la cosa però non viene registrata dai giudici di gara passa inosservata. Ma mercoledì lungo il percorso della tappa molte erano le telecamere, i fotografi e i cellulari degli sportivi. Qualcuno di loro ha ripreso il tutto e alla fine lo ha consegnato ai giudici di gara, che una volta visionato il materiale hanno stabilito che 24 atleti e 4 direttori sportivi andavano squalificati. La cosa non si è fermata lì; ieri mattina altre immagini sono giunte alla commissione di giuria che ha provveduto ad ampliare il provvedimento ad altri 7 corridori. Non è escluso che a fine corsa possano arrivare altri provvedimenti disciplinari da parte della Fci. Peccato per Marocchi che ha pagato a caro prezzo questa sua scelta. In casa Sissio Team il peso della squalifica è stato pesante perché oltre a lui e tre compagni di squadra è stato estromesso anche il ds Marco Toffoli che in realtà in ammiraglia era al seguito dell’altro mantovano Gianluca Cordioli, presente nel gruppo di testa. A questo punto Cordioli dovrà proseguire il proprio cammino senza poter contare sul supporto dei compagni di squadra.
Paolo Biondo