La VOCE dei tifosi – Racconti dai gradoni dello stadio: Mantova-Atalanta U23

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di Chiara Sanguanini

Pasqua è arrivata regolarmente dopo una settimana di “passione”, come da prassi.
Troppa passione, forse.
Aspettative altissime e certezze assolute. Fibrillazione alle stelle. Persino inutili e assurdi discorsi di lana caprina. I tifosi-tifosi, o presunti tali (ma chi saranno mai, forse i 600 abbonati dell’anno scorso?) sbeffeggiano i tifosi occasionali, i cosiddetti non-tifosi. “Ma cosa volete, trovare i biglietti solo perché si va in B? Ma chi siete? State a casa. Peggio per voi!” “Dedico la vittoria a chi l’anno scorso ha pianto, gli altri zitti!” e via discorrendo.
Mah! Invece di essere felici del ritorno di tanta gente allo stadio, si deve per forza fare polemica. Pazienza.
Prima del match.
“Che emozione!” Giuseppe. “A volte i sogni diventano realtà” Enrico. “Da siciliano tifo Mantova appassionatamente” Vincenzo. “Sperema in BBen!” Lina. “… avevo giurato di non venire più al Martelli fino a… invece ho fatto subito l’abbonamento perchè ho creduto in Piccoli” Valter. “Momento clou del campionato” Andrea. “Apoteosi!” Cristina.
Stefano ha un “sogno” imbarazzante “Il sindaco nudo in curva Te, questo vorrei vedere”, mentre Franco e Paolo predicano cautela “Calma, calma ancora per qualche giorno”. “L’Atalanta under 23 non è una squadra facile!” ed anche “Notte prima degli esami” citazione di Tony.
Sabato pomeriggio.
“Non so voi, ma la mia ansia sta aumentando. Partirò con un amico messo peggio!”.
In Liguria, dove mi trovo per sbaglio, piove. Maledetto tempo.
A Mantova “Vento madornale…” Anna.
“Speriamo che il vento smetti (?) o almeno cali” Ivo, che litiga con i congiuntivi.
“Ragazze stasera in curva dobbiamo tenerci strette perchè voliamo via!” Laura.
“Non è il vento che ti fa venire i brividi oggi” Cristina.
“Questo vento agita
anche me” (Ruggeri)
La tensione fa brutti scherzi “Ho litigato con la signorina che mi ha perquisita” Bice, che solitamente sopporta tutti i controlli.
Inizia. Mi chiudo in camera.
“Adosss!” “Sfondate la porta avversaria!”.
“Sono in Messico, ore 11,30 e sto seguendo il mio Mantova. Forza ragazzi!”
19° Atalanta in vantaggio con Diao.
“Qui si rischia!” Luca. “Forse non ne hanno più!” Massimo. “Troppa tensione. Le gambe tremano e il cuore è a mille per la responsabilità” Renata. “È lunga, ag vol d’la calma” raccomanda Alessio.
Finisce il primo tempo. Il Mantova è sotto di un gol. “Non mi piace questo risultato” Cristina, sconsolata. “Se non si vince questa, si vince la prossima” è Katia, rassicurante.
Io scendo a cena. Corrucciata. Dal tavolo accanto Francesca mi fa “Hanno pareggiato”.
GOOOOLLL!!! WIESER!!!
Il mio urlo spaventa le compagne di viaggio. Ma come fare a trattenerlo?
“Boia, ho perso completamente la voce” Paolo. “L’importante è non perdere la speranza” Gio. “Adesso proviamo a vincere” Sergio. “Siamo ad un soffio, io lo sento arrivare e sono pronta a farmi investire” Renata.
Alla fine una traversa loro e al 94° un incrocio preso in pieno da Burrai.
“Maledetti pali!” Paolo. “Siamo stati sfortunati” “Ma anche fortunati; chiedere a Festa” Luca.
Finisce così, 1 a 1.
Festa rimandata a Mantova e in Liguria.
“Delusione” Moreno. “Bella partita, ma purtroppo non abbiamo vinto” Bice. “Mantova oggi un po’ contratto, ma c’è!” Mauro. “Il secondo tempo meglio, un po’ pistola il primo; ora ci pensiamo lunedì 8” è Anna, che aggiunge “Speriamo che l’ambiente si tranquillizzi”.
Ivan, il tifoso numero uno, scrive “Tornato a casa adesso dal Martelli, forza Mantova, mai molar!”.
Sono seduta davanti al mare, è Pasqua e mi fermo qui.

“…e noi non ci sappiamo
raccontare
quando è il momento,
raccontare,
nei bar, davanti al mare…” (Fossati)