Polveri sottili a Porto: i dati peggiori arrivano da Soave

PORTO MANTOVANO Sei mesi costanti di studio sull’aria nel Comune di Porto Mantovano. Se n’è parlato al convegno organizzato nella sala civica “Berlinguer” di Bancole dall’associazione “Progetti per Porto”, dove sono stati illustrati al pubblico i dati relativi al monitoraggio delle polveri sottili. «Durante la campagna elettorale – ha esordito la presidente dell’associazione  Maria Paola Salvarani  – la lista civica “Porto 2019”, di cui molti candidati sono tra i soci fondatori di Progetti per Porto, aveva messo a disposizione della comunità cinque centraline per il monitoraggio dell’aria e, nello specifico, delle polveri sottili PM2.5 e PM10. Queste centraline, donate alla comunità portuense, vennero collocate a Soave, Montata Carra, Bancole, Spinosa e Cittadella, frazioni scelte per poter monitorare capillarmente il Comune. Tale progetto, si è potuto realizzare grazie alla tenacia della nostra associazione il quale ha portato avanti i rapporti con “Che aria tira?”». Il progetto che si è concretizzato a Porto Mantovano fa da capofila in tutta la Regione Lombardia. «Siamo così convinti della sua utilità che proseguiremo nella nostra opera di controllo e sensibilizzazione delle polveri sottili sul territorio. Infatti – ha proseguito la Salvarani – grazie all’associazione “Che aria tira?” e alla tenacia dei nostri iscritti abbiamo ricevuto un’ulteriore centralina da installare sul territorio portuense». Col nuovo strumento di rilevamento, il sesto sul comprensorio portuense, si allargherà ulteriormente il campo d’azione di azione. Va ricordato che tutte le centraline sono a costo zero per i contribuenti. Nel corso della serata è stato specificato che gli interventi e i monitoraggi portati avanti da Progetti per Porto non si sostituiscono a quelli eseguiti dagli Enti preposti. Anzi, lo stesso sodalizio si è messo a disposizione per poter collaborare fattivamente con loro, così da creare una rete e cercare di migliorare la qualità dell’aria del Comune di Porto Mantovano e di quelli limitrofi. Durante l’incontro si è proceduto, da parte degli esperti del progetto “Che aria tira?”, ad analizzare i dati emersi dalle rilevazioni delle centraline installate sul territorio, oltreché questi sono stati paragonati a quelli ufficiali di Arpa, nello specifico della centralina di Sant’Agnese collocata a Mantova che rileva sia PM2.5 che PM10. «Dalla comparazione è emerso l’andamento sovrapponibile delle cinque centraline con i dati diffusa da Arpa, a riprova dell’attendibilità delle informazioni raccolte». I grafici proiettati hanno confermato dati più critici per quanto riguarda la centralina di Soave, con punte decisamente negative mentre i dati più confortanti sono rilevati dalla centralina di Spinosa. In sei mesi di monitoraggio è emerso che diversi sono stati i giorni di sforamento dei limiti. «Al fine di poter realizzare queste nostre proposte, volte a preservare la salute dei cittadini – ha concluso la Salvarani – chiediamo al Comune di Porto Mantovano di istituire un tavolo permanente di lavoro e di confronto tra le associazioni, gli enti locali e quelli competenti in ambito ambientale che possa, partendo dai dati raccolti, accrescere la sensibilità di ogni cittadino e, soprattutto, attuare soluzioni atte a migliorare lo stato dell’ambiente che ci circonda. Noi vogliamo che questo tema di fondamentale importanza venga affrontato da esperti del settore e non banalizzato come sino ad oggi è stato fatto. Infatti, la politica deve prendersi carico di questo problema che non può essere solo uno slogan da campagna elettorale».
Matteo Vincenzi