MANTOVA Stanco ma soddisfatto il presidente del Moto Club Mantovano Giovanni Pavesi. Sabato e domenica sono state giornate fantastiche, preludio di un finale, quello che si è corso mercoledì, davvero incredibile. «Ci ha aiutato anche un po’ di fortuna, con un meteo buono e il calore di un grande pubblico, competente ed appassionato».
Dopo gli Assoluti d’Italia, Motocross delle Nazioni, Mondiale con assegnazione del titolo, addio alle corse di Cairoli sul Migliaretto… Insomma, cosa si può desiderare di più?
«Nulla, in effetti. È stato un anno fantastico, siamo appagati e contenti e crediamo che un anno come il 2021 non si potrà più ripetere. Un successo sotto tutti i punti di vista».
A proposito di soddisfazioni, è arrivata mercoledì la notizia che il vostro Moto Club è stato premiato dalla Infront Motorsport, la società che programma la stagione del motocross iridato, quale migliore organizzazione del Mondiale insieme ad Arco di Trento…
«Sì, una grande soddisfazione, inaspettata e ovviamente molto gradita che gratifica il nostro lavoro. Le premiazioni avverranno nelle prossime settimane a Montecarlo».
Ma come si fa a diventare i più bravi organizzatori del mondiale di motocross?
«Il nostro club è piccolo, ma fatto di persone preparate e competenti e con specifiche capacità tecniche come saper coordinare le varie attività e i rapporti con Infront, le Federazioni, la stampa, ecc.».
Quali saranno i prossimi obietivi per il Moto Club mantovano?
«Per Infront siamo una realtà affidabile, ma per il prossimo anno dovremo sottostare alle regole che impongono una rotazione degli eventi perché anche altri club abbiano l’opportunità di organizzare un evento mondiale. Sarà per noi un anno sabbatico e ci ritroveremo nella veste di spettatori».
Sportivamente è stato incredibile assistere ad un finale di stagione così incerto fino alla fine…
«Siamo arrivati a questo perché il pilota più forte del lotto che è Herlings, ha raccolto causa la sua irruenza qualche zero di troppo durante la stagione. Qui partiva favorito rispetto a Gajser e a Febvre perché ha un vantaggio tecnico personale misurabile in circa un secondo e mezzo, ma in gara ha pagato qualche errore e Febvre ne ha approfittato. Comunque vedrete che anche l’anno prossimo questi tre lotteranno per il titolo iridato fino alla fine».
Capitolo Cairoli: l’anno prossimo la sua assenza si farà sentire. Con Mantova, poi, aveva un legame speciale. Quanto perde il motocross con il ritiro di Antonio?
«Cairoli sarà ricordato come il più grande pilota italiano di sempre. Mancherà tantissimo e a risentirne sarà il numero di persone che andranno alle gare perché Antonio è ed è stato il Valentino Rossi del motocross. Due grandissimi campioni in grado di catalizzare l’interesse e richiamare pubblico e tifosi».
Per Cairoli è iniziata una nuova vita come Ambassador Ktm, ma già si parla di un suo possibile ritorno alle gare. Pensa ci sia del vero?
«Io penso proprio di sì. Sarà uomo immagine della Ktm e dei marchi controllati GasGas e Husqvarna. Si terrà in forma, si allenerà e non escludo che possa partecipare a eventi promozionali in pista. Può essere che partecipi, ad esempio, agli Internazionali d’Italia che si correrano a Mantova nel 2022».
E se lo dice il Presidente Pavesi, c’è solo da attendere l’evolversi dei prossimi eventi.