Castiglione Tra le iniziative più interessanti di questa seconda edizione del Festival culturale della Croce Rossa Italiana, in programma anche ad ottobre tra Castiglione e Solferino, ci sono i walkabout ideati da Carlo Infante.
Il primo appuntamento si è tenuto ieri mattina ed ha coinvolto, con entusiasmo e curiosità, molti cittadini e studenti. È stato un percorso della memoria e nella memoria, una vera e propria esplorazione partecipata tra arte e cultura, luoghi e tradizione. Non una “semplice” visita guidata, ma l’occasione per confrontarsi nel merito di una tragedia umana che scatenò un’importante presa di coscienza. È stato un viaggio collettivo tra passato e presente, con partenza proprio dal Museo in cui sono conservati reperti che ricordano la nascita della Cri.
«Il walkabout è un metodo che rivela già il fatto che la percezione anticipa sempre i contenuti. In tal senso – afferma ancora il direttore artistico della kermesse Pierumberto Ferrero – è fondamentale sollecitare l’energia partecipativa, pensando in prospettiva a un museo diffuso che porti la memoria della Croce Rossa dove è nata, nelle strade insanguinate, presso le fontane per lavare i feriti della battaglia di Solferino per arrivare ad un dibattito collettivo di comunità sull’oggi e sul domani».
Durante il walkabout si è avuto modo di evocare un momento dal forte impatto emotivo, quello di uno sguardo terrificato dall’immagine di centinaia di feriti devastati dall’artiglieria, francesi, sardo-piemontesi (non ancora italiani) e anche austriaci, tutti accatastati sulla strada che conduce al duomo di Castiglione. Lo sguardo era di Henry Dunant, affacciato dal balconcino del Palazzo Bondoni Pastorio e sconvolto da quei corpi straziati per cui trasalì, investito da un’illuminazione. Da quella “intuizione dell’istante” nacque il principio universale alla salute, con un claim che tutt’oggi risuona come un valore strategico ed è la mission in ogni parte del mondo, senza distinzione alcuna, della Croce Rossa: “Tutti fratelli”. (amc)