Calcio Serie D – Galazzini: “Il Mantova è tornato a sorridere”

Davide Galazzini
Davide Galazzini

Mantova Diciannove anni, di Garda, scuola Verona,  Davide Galazzini è al Mantova da gennaio ed è uno dei pochi superstiti della scorsa stagione. Terzino destro, è stato uno dei migliori in campo a Savignano, dove ha fornito l’assist per l’1-0 di Scotto. Per la gioia dei familiari venuti ad applaudirlo in tribuna e che lui porta tatuati sulla pelle in un disegno simbolico (e un altro tattoo è dedicato al cane). «Mi hanno sempre sostenuto – dice – . Mio papà è abbonato al Martelli, ma anche i miei fratelli e mio cugino mi seguono quando possono».
 Domenica hanno scelto la partita giusta…
«Ci voleva questa vittoria. Ha portato maggiore serenità».
 Stai dicendo che prima mancava?
«No, questo no. Però, quando sai di essere forte ma non riesci a vincere, dispiace. Non ti senti completamente soddisfatto. Dopo Savignano, invece, siamo finalmente tornati a sorridere».
 Che Mantova si è visto in Romagna?
«Secondo me abbiamo disputato uno dei migliori primi tempi della stagione, partendo subito forte. Potevamo andare al riposo sul 3 o 4-0. Nella ripresa abbiamo gestito».
 È stata una scelta?
«In parte sì. Ma anche il campo pesante e la stanchezza hanno inciso».
 Peccato per il solito gol preso…
«Sembra una maledizione! Ci impegniamo tanto in settimana, ma il gol puntualmente lo subiamo. E lo ammetto: dà fastidio».
 Come evitarlo?
«La penso come Aldrovandi, quando parla di mentalità ignorante: qualche volta bisognerebbe buttare qualche pallone in più in fallo laterale».
 Sei soddisfatto della tua stagione?
«Sì. Purtroppo, come la scorsa stagione, ho saltato qualche partita per infortunio. Ma ora sto bene e mi godo questa vetrina. Se penso che fino a un anno fa giocavo davanti a 50 persone e ora a 2mila…».
 Quanto sei cresciuto in quest’arco di tempo?
«Stare in prima squadra è formativo in tutti i sensi. Mi sento migliore sia a livello di personalità che tecnicamente, anche se devo crescere in fase difensiva. La differenza la fanno i giocatori esperti che ti spronano e ti insegnano tanto».
 Qual è il consiglio più prezioso che hai ricevuto?
«Di rimanere con la testa alta anche quando sbagli. Mai abbattersi».
 Veniamo all’impegno di domenica con la Correggese. Gli emiliani non se la passano bene ultimamente…
«Meglio non fidarsi. Tutti giocano la partita della vita contro di noi. Poi ci sono tanti ex che al Martelli vorranno ben figurare. Insomma, mi aspetto una Correggese più motivata che mai. Dovremo esser bravi a imporre il nostro gioco».
 Cinque punti di margine sul Fiorenzuola ti rendono tranquillo?
«Tranquillo è una parola grossa. Diciamo che sono un buon margine, su cui però non dobbiamo fare troppo affidamento. Il nostro obiettivo è vincere le quattro partite che restano da qui a Natale».
 Per concludere: è l’anno buono per la C?
«Ma sì, dai. Deve esserlo».