Un paese in lutto per Enrico Veneziani

 

VILLIMPENTA Quando ieri mattina le campane della parrocchiale di Villimpenta hanno cominciato a suonare a lutto, si è capito che la notizia che aveva cominciato a circolare in paese sin dall’alba era purtroppo vera. Uno squarcio devastante mentre si stava esaurendo il veglione di San Silvestro: in un incidente alle porte di Mantova è morto Enrico Veneziani, 46enne di Villimpenta. Incredulità, sgomento, rabbia e rassegnazione sono i sentimenti che per tutta la giornata hanno scompaginato la piccola comunità al confine tra Mantovano e Veronese, dove Enrico era conosciuto e soprattutto benvoluto da tutti. Il classico ragazzo disponibile che difficilmente sapeva dire “no”. Lavorava alla Filtrec, società che si trova nella zona artigianale di Villimpenta, ma era anche un bravissimo barman. Incoraggiato dalla validissima esperienza dietro al bancone (per diversi anni aveva gestito il chiosco estivo del Parco Giochi di via Tione, a Villimpenta, facendolo diventare un punto di riferimento per giovani e famiglie di tutto il circondario), aveva trasformato il suo hobby in un secondo lavoro, facendosi subito apprezzare dalle ditte di catering e dai ristoranti che se lo contendevano e dalla clientela per la sua professionalità. Anche nella “maledetta” notte in cui ha perso la vita aveva appena finito di lavorare. In paese pochi ieri sono riusciti a trattenere le lacrime. E davvero tanti sono stati gli attestati di cordoglio giunti alla mamma Franca, al papà Adriano, al fratello maggiore Riccardo e alla sorella minore Sara. Stante la fredda razionalità che il fatto di cronaca impone, è innegabile lo sconforto che l’accaduto ci ha procurato oltre lo scompiglio che ci ha creato. Chi sta scrivendo, essendone stato amico, ammette di trovarsi in un tourbillon di aneddoti e ricordi che si fatica a ricomporre nella giusta cronologia. E allora la mente parte da molto lontano e va agli anni delle giovanili di calcio. Una trafila che aveva portato Enrico dalla categoria “esordienti” fino alla “prima squadra”. Alla passione per il calcio giocato alternava quella di tifoso per l’Hellas Verona, che seguiva allo stadio Bentegodi e saltuariamente anche in trasferta. E poi le estati al mare, le serate in discoteca e gli scambi di battute al bar, che proprio sabato scorso, commentando una vecchia foto, gli avevano fatto esclamare: «Caspita che tempi!». Nel 2014 era stato anche membro del Comitato Manifestazioni di Villimpenta. Esprimere il dolore e l’amarezza che in questo momento suscita l’improvvisa scomparsa di Enrico non è cosa semplice. Un vuoto che si potrà solo parzialmente colmare, mantenendo vivo il ricordo della sua immagine cordiale che attirava il rispetto e la simpatia di tutti.

Matteo Vincenzi