SAN GIORGIO BIGARELLO «Vuoi per un motivo o per un altro, l’operazione della farmacia comunale di Mottella si sta confermando un pozzo senza fondo». È quanto denuncia il capogruppo di “Obiettivo Comune” in consiglio Giuliano Guastalla, che già in altre occasioni aveva espresso le proprie perplessità in merito ad un progetto mai decollato «che si sta rivelando uno spreco continuo di denaro pubblico».
Una questione che il consigliere ha affrontato anche durante l’ultima seduta, sollevando forti dubbi e preoccupazioni sull’andamento economico della San Giorgio Servizi srl, la società in house del Comune che gestisce la farmacia comunale e la nuova struttura multi ambulatoriale.
«Non a caso – osserva Guastalla – il bilancio 2020 della società si è chiuso con una riduzione del fatturato del 15% e con una perdita di circa 100mila euro. Questo indebitamento esasperato non consentirà alla San Giorgio Servizi di restituire, nei termini precedentemente concordati, il prestito di mezzo milione erogatole cash dal Comune, a cui si affianca, appunto, il mutuo di 1,7 milioni di euro appena stipulato con Cassa depositi e prestiti».
Guastalla ha più volte sottolineato come il ritardo accumulato relativamente alla concessione in affitto dei nuovi ambulatori, che rischiano di rimanere chiusi per l’intera estate, «non possa essere imputabile a meri problemi burocratici, visto che l’investimento era stato programmato da tempo, bensì all’inefficienza della giunta».
Il forzista ha poi definito fuorviante l’affermazione secondo la quale il Banco tesoriere avrebbe ridotto di propria iniziativa l’importo del mutuo ipotecario concesso (da 700mila a 516mila euro), ipotizzando, invece, che i periti susseguitisi abbiano determinato il reale calo del valore del bene. Dati i rendiconti della San Giorgio Servizi, Guastalla e gli altri componenti di Obiettivo Comune Alfonso Speringo e Vinicio Curto hanno chiesto l’aggiornamento periodico dei conti aziendali. «È arrivato il momento che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità riguardo ad un progetto che oltre a provocare disequilibri finanziari rischia di vincolare energie economiche dell’ente che potrebbero essere destinate ad altri investimenti».