Bonus spesa a Mantova, è la “carica dei mille”: 40 chiamate il primo giorno

MANTOVA – Tre gruppi di operatori, in ognuno dei quali oltre a un addetto ai controlli si affianca un assistente sociale. Una operatività che parte dalla prima mattina e si conclude la sera tardi, sfidando le lancette degli orologi e sforando le tempistiche degli orari di lavoro ordinari. In questo modo si sviluppa e trova concretezza il piano comunale dei “buoni spesa” che l’amministrazione ha messo in atto per fronteggiare le numerose difficoltà di molti cittadini persino nella soddisfazione dei bisogni primari. E la richiesta, per questa riedizione dei sussidi finalizzati alla spesa, supera le attese e purtroppo anche le disponibilità del Comune.
Nei primi due giorni di attuazione, sono state oltre 1.000 le telefonate pervenute al settore servizi sociali che gestisce questo ammortizzatore sociale. Nella giornata di lunedì 27 aprile le richieste di aiuto pervenute in via Conciliazione sono state 400. Di queste, quelle ritenute valide ai fini di stilare la graduatoria di merito, sono state 260.
Nella giornata di ieri quindi le richieste di assistenza sono addirittura aumentate toccando quota 600. Complessivamente, nei primi due giorni di bando, le domande valide sono state 501, ovvero la metà. Come spiegano gli addetti, molti sono i vincoli e le condizioni per potere accedere al bonus. Intanto, coloro che chiedono aiuto in questo secondo step assistenziale non devono avere preso parte al primo. In secondo luogo, non possono essere destinatari di bonus quelle persone che vivono in un nucleo familiare entro il quale un altro componente risulta già percettore dello stesso.
Un’altra condizione per potere conseguire l’aiuto comunale sulla spesa è quello di non percepire già il reddito di cittadinanza. Da ultimo (molti dei richiedenti non lo hanno evidentemente percepito dal bando) la richiesta di assistenza è riservata ai soli cittadini residenti nel capoluogo. Restano due soli giorni con oggi per potere telefonare ai servizi sociali. Dopodiché gli addetti, sulla base delle maggiori necessità e delle fragilità dimostrate, formuleranno la graduatoria definitiva per le erogazioni in contanti.