Confesercenti: “Optare per la chiusura ma le imprese vanno aiutate”

MANTOVA “Questa è una situazione senza precedenti: la salute pubblica, dei nostri associati, dei loro collaboratori e dei loro clienti viene prima di ogni cosa. Per questo suggeriamo di optare per la chiusura dell’attività: prima fermiamo i contagi prima ripartiremo. E’ necessario, però, approvare subito misure di compensazione per le imprese che stanno subendo i danni dell’emergenza coronavirus. Aiutiamo subito anche le imprese prima che sia troppo tardi”. E’ questo l’invito del presidente di Confesercenti Mantova Gianni Rebecchi, che ricorda: “Il ruolo del commercio, dei pubblici esercizi e delle altre attività di vicinato è fondamentale come servizio, presidio territoriale e punto di riferimento. Per questo dobbiamo fare in modo che le piccole e medie imprese sopravvivano e siano in grado di tornare a investire e produrre posti di lavoro quando l’emergenza sarà finita. Se non prendiamo provvedimenti subito, molte imprese chiuderanno per sempre”.

“C’è bisogno di risposte chiare e immediate. – esorta Rebecchi – Interi comparti, dai pubblici esercizi al commercio e al turismo, sono in gravissima difficoltà. Per evitare che l’emergenza spazzi via micro e piccole imprese occorre intervenire subito su quattro fronti: credito per le imprese, sospensione dei pagamenti bancari, moratoria versamenti fiscali, contributi e locazioni commerciali e aziendali, ammortizzatori sociali”.

“Per quanto riguarda il credito, è necessario dare respiro alle imprese, tramite mediocredito centrale, con finanziamenti a tasso zero immediatamente disponibili attraverso le banche. Sul fronte dei pagamenti, invece, bisogna sospendere e posticipare le rate dei mutui e le scadenze bancarie, mentre per le locazioni commerciali e aziendali è indispensabile predisporre subito, per decreto, il rinvio dei pagamenti almeno al 31 dicembre. Infine, è urgente estendere gli strumenti di cassa integrazione anche alle imprese con meno di 5 dipendenti”.

“Le imprese locali del commercio, del turismo e dei pubblici esercizi – conclude Rebecchi – stanno facendo la loro parte con senso di responsabilità e tutela della salute dei clienti e dei dipendenti. Ma hanno bisogno di una mano subito, altrimenti non saranno in grado di sopravvivere”.