Covid, primari del Poma guariti donano il plasma

MANTOVA –  Tra i medici di ASST guariti c’è chi dona il plasma e chi lo ha ricevuto come terapia. Oggi sulla poltrona della plasmaferesi c’è Mauro Pagani, direttore del Dipartimento Medico. Dopo il ricovero di marzo in Chirurgia Toracica per Covid, il professionista si è ripreso bene: “Ho passato giorni brutti e il Coronavirus continua a disturbarmi anche nei sogni notturni, ma ora sono qui e posso aiutare chi ne ha bisogno”.
Il direttore dell’Oculistica del Poma Giuseppe Sciuto, invece, è stato curato con il plasma, che ha avuto un ottimo effetto: “Dopo l’infusione sono nettamente migliorato. Inizialmente mi hanno assistito a domicilio, ma la febbre si manteneva altissima. Così, il 27 febbraio ho raggiunto il Pronto Soccorso, dove si è deciso per il ricovero in Malattie Infettive e dal 31 in Utir. Mi hanno sottoposto a ventilazione assistita e alla procedura di prono-supinazione. Ringrazio infinitamente i colleghi, davvero eccezionali. Ho sentito la morte vicina, invece ce l’ho fatta”. Marco Ghirardini, direttore della Medicina di Asola, è stato un mese in isolamento domiciliare: “Fortunatamente ho evitato il ricovero, anche se è stata dura. Ho vissuto con il miei familiari, ma non li ho visti per tutto il tempo della malattia. Sono rimasto nella mia stanza con i servizi adiacenti e ricevevo i pasti davanti alla porta. Da martedì scorso il rientro al lavoro”.
Con loro oggi, nel reparto di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale diretto da Massimo Franchini, ci sono anche il chirurgo toracico Carlo Giovanardi e il direttore dell’Ortopedia Andrea Pizzoli. Anche loro guariti. Anche loro, come Sciuto e Ghirardini, sono stati sottoposti ai test per la verifica dell’idoneità a donare.
Andrea Pizzoli è stato uno dei primi operatori sanitari a risultare positivo al tampone del Coronavirus. Quarantena a casa dal 13 marzo al 2 aprile. Da due settimane è tornato al lavoro e si è messo a disposizione per donare: “Ho superato la malattia senza sintomi pesanti, sono in buono stato di salute. Il fatto di donare è uno dei pochi strumenti che abbiamo per aiutare chi è in condizione moto critiche. È anche una questione deontologica”.
I donatori, precisa Franchini, sono attualmente circa 50: “Continuiamo ad essere i soli, insieme al Policlinico San Matteo di Pavia, a seguire questo progetto che sta dando risultati molto incoraggianti e ci sta anche consentendo di effettuare lavori di ricerca, compatibilmente con il tempo a disposizione per prenderci cura dei nostri pazienti”.
I lavori di ricerca proposti dagli specialisti dell’ASST sono numerosi. La sola struttura di Pneumologia, diretta da Giuseppe De Donno, sta seguendo complessivamente 14 studi. Uno di questi è relativo al rapporto tra medicina di genere e Covid, un altro alla relazione del virus con il tabagismo.