Mascherine e rispetto delle distanze minime, edicolanti in prima linea

MANTOVA – «Conosciamo le difficoltà che a livello personale e di categoria stiamo affrontando in ogni momento. Andare ad aprire ogni giorno per garantire l’informazione ai cittadini con le città vuote, è un gesto di grande solidarietà e sacrificio. Giustamente medici e personale sanitario sono considerati eroi e andranno ringraziati uno ad uno dopo questa emergenza. Ma anche i giornalai e gli altri lavoratori che comunque garantiscono una parvenza di normalità, meritiamo molto di più di un semplice grazie». A parlare è il segretario generale Sinagi (Sindacato nazionale giornalai) Giuseppe Marchica. «Per quello che ci riguarda, nei fatti, siamo stati riconosciuti da tutti, editori compresi, “servizio essenziale”, e sarà nostro impegno far sì che questo diventi un riconoscimento anche normativo con tutti i benefici che potrà comportare. Gli editori dei quotidiani, in parte lo sapevano, ma in questi giorni si sono resi conto che senza le edicole non possono esistere; quelli dei periodici non ancora, ma faremo in modo di convincere anche loro del valore irrinunciabile della nostra rete. Da questa emergenza non si uscirà come quando siamo entrati, molte cose saranno diverse, e anche per noi, molte cose dovranno cambiare con le “buone” o con le “cattive”». Sì, perché mai come in questi giorni di blocco forzato disposto dalle autorità governative e regionali per combattere il Coronavirus, i giornalai e le loro edicole fungono da punti di riferimento nel comprensibile smarrimento generale dovuto alla pandemia. E per molti cittadini recarsi a comprare il quotidiano non è solo la riscoperta di una consuetudine che purtroppo negli ultimi anni si era un po’ persa, ma una boccata d’aria irrinunciabile. Molti l’hanno definita la rivincita delle edicole e dell’informazione corretta e filtrata, che però meriterebbe più rispetto da parte delle istituzioni. «Anche in questi giorni stiamo leggendo sui vari social di tutto, da testimonianze di persone che hanno voglia di non arrendersi, a deliri di sciacalli e imbecilli che passano le loro giornate ad insultare il prossimo, e spesso noi del Sinagi siamo i bersagli preferiti. Implicitamente – prosegue Marchica – è perfino un riconoscimento a chi, come gli edicolanti, da sempre è davvero in prima linea. Abbiamo ottenuto di poter stare aperti, ma resta per tutti il diritto di rimanere chiusi. Dare ad ognuno la possibilità di scegliere, è un regalo più bello che una democrazia possa fare ai propri cittadini». i giornalai che hanno deciso di tenere aperto hanno per primi capito l’importanza di indossare le mascherine e di garantire almeno un metro di distanza tra loro e la clientela. L’appello finale di Marchica è proprio rivolto ai colleghi: «A nome della Segreteria Nazionale vi ringrazio per tutto quello che state facendo. Dal canto nostro ci stiamo adoperando al massimo sul piano contrattuale e legislativo per evitare che durante l’emergenza e anche dopo, si debbano affrontare più problemi di quelli che già siamo costretti ad affrontare ogni giorno». 

MATTEO VINCENZI