Abusi su minore, pensionato condannato

MANTOVA Abusi sessuali perpetrati ai danni di un minore. Con queste accuse era stato rinviato a giudizio nel 2018 un ex bidello di scuola elementare, oggi 80enne, residente in un comune dell’hinterland cittadino. Una vicenda alquanto delicata su cui gli inquirenti avevano iniziato ad indagare nella primavera di tre anni fa, ovvero dopo che la presunta vittima, all’epoca 16enne, aveva trovato il coraggio di raccontare le molestie subite ai propri genitori, i quali senza pensarci su un istante, erano andati direttamente a sporgere denuncia ai carabinieri. I fatti ascritti all’anziano risalivano al 27 aprile 2017. Quel pomeriggio l’uomo, secondo quanto contestatogli dalla procura di via Poma, aveva avvicinato una coppia di ragazzini, che conosceva di vista, mentre questi erano intenti a fare un giro in bicicletta in un parco pubblico del paese; dopo aver scambiato con loro qualche parola di circostanza, aveva quindi aspettato che uno dei due, il più piccolo e infra 14enne, si allontanasse per iniziare così ad importunare l’altro. Sempre stando al capo d’imputazione il pensionato, approfittando del luogo appartato, aveva così preso a palpeggiare il minore nelle parti intime. Una volta ritornato a casa il giovane, ancora destabilizzato, si era quindi confidato con la madre. Lo scorso novembre erano comparsi davanti al collegio dei giudici, gli stessi genitori della parte offesa ma nella circostanza in qualità di testi della difesa, oltre all’amico del ragazzino presente quel giorno con lui al parchetto. Sempre in tale seduta era stata inoltre rigettata l’istanza difensiva di sottoporre la parte civile ad una perizia psicologica. Ieri mattina l’epilogo giudiziario della vicenda di primo grado. Davanti al collegio dei giudici il ragazzo, rappresentato dall’avvocato Gilberto Spezia è stato chiamato a fare il riconoscimento fotografico dell’imputato. Terminata l’istruttoria l’anziano, mai presentatosi in aula, è stato quindi condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione oltre al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva da 10mila euro. Il pubblico ministero Silvia Bertuzzi nella sua requisitoria aveva invece chiesto una pena più elevata e pari a tre anni e sei mesi di carcere.