Assegni rubati: condannati due imputati su tre

MANTOVA – Si era sistemato a casa di una signora di città che lo aveva ospitato insieme alla fidanzata. Quando però la padrona di casa si era accorta che dalla sua borsetta mancavano alcuni assegni aveva querelato la coppia e l’aveva sbattuta fuori di casa. La donna non aveva avuto dubbi, visto che la firma che era stata messa sugli assegni era quella di suo figlio. Per questa vicenda accaduta a Mantova e che risale a ben sette anni fa, nei giorni scorsi è stata finalmente emessa la sentenza di primo grado nei confronti di tre imputati accusati di ricettazione di assegni. A giudizio c’era un rumeno, l’ospite cacciato di casa dalla persona offesa, un italiano e una giovane anch’essa italiana, tutti accusati a vario titolo di ricettazione di assegni. Il primo è stato condannato a un anno di reclusione per l’accusa di furto, mentre è caduta l’aggravante del medesimo reato oltre a quella della ricettazione. Assolto dal’accusa di ricettazione anche l’uomo che aveva ricevuto l’assegno rubato dal rumeno, mentre è stata condannata a un anno la giovane alla quale era stato trovato uno degli assegni rubati. La cifra sugli assegni era nell’ordine di circa 300 euro e in tutto alla donna sarebbero stati rubati circa mille euro. Il giudice si è preso 90 giorni per le motivazioni della sentenza.