Calcio Serie C – Mille non più mille: Mantova-Legnago vista da Chiara

corazon

Mantova «Quest’anno sto ingoiando tanti di quei rospi, che cagherò principi azzurri per i prossimi 10 anni» dal web.
Vale per me e credo per tutti i tifosi biancorossi; dopo l’ennesima sconfitta al Martelli, siamo stufi. Anzi di più.
Mantova 0 Legnago 2.
Carlo «Prestazione assurda», Alberto «Ancora un’umiliazione», Andrea «Speriamo finisca alla svelta. Una sola parola: schifo!», Severo (ma neanche troppo) «Se vuoi più della salvezza, qui trippa non ce n’è», Franchi «Vedere il ripetersi di prestazioni del genere è avvilente», Samuele «Due parole: Grazie e Vergogna…», Anna «No, tre parole: Grazie Al Ca…!» Simone Zig Zag «Difficilmente mi sbilancio… fate veramente pena», Emilio «Tristi… senza rigori non segna nessuno!», Stefano «Ci hanno preso a pallate», Pierluigi «Più inguardabili dei capelli di De Paul» (e vi garantisco che non si potevano proprio vedere!), Romano «Sconfitta che mi va di traverso, per Ercole!», Laura «Oggi brutto Mantova», Mirco «Ah, solo oggi?», Laura «Oggi particolarmente».
Vado avanti? Ok! Marco «Disastro totale», Carlo «Ma basta! Stagione da dimenticare»; e sempre Carlo «Una squadra che in casa, contro la quart’ultima in classifica, fa trecento passaggi all’indietro e un tiro sbagliato in 90 minuti si commenta da sé. Il calcio è tutt’altra cosa!», Livio «Che dire di Tosi… prendere due gol così… Che dire della squadra… il solito Mantova targato Troise… e che dire del prato del Martelli?».
Nessuno e niente si salva. Japy a un quarto d’ora dal termine già chiede a gran voce «Fischia la fine, valà cl’è mei». Poi c’è Davide che avanza un’ipotesi: «Accordo per salvare il Legnago?». Massimo però non ci sta «La Caritas è da altre parti».
La parola più ripetuta è “vergogna”. Eppure il mister a fine gara ripete come un mantra «Nulla da rimproverare ai miei ragazzi. Loro molto aggressivi…».
Bruna «Santa pazienza, sempre la solita solfa!», Romano «… guidava una barca derisa e disonorata. Dedicato al nostro mister». Joe «Facile parlare con i tifosi in DAD…», Renata «In DAD non c’era solo il pubblico, ma anche i giocatori!», Cesare «Mister, a volte è meglio stare zitti e chiedere scusa». Dopo una settimana di allenamenti a porte chiuse per non svelare tattica e magie, Fabrizio ironizza «Troise si crede uno stratega del calcio. Poveri noi» e Andrea di rimando «Cal lè l’è mia an stratega, l’è an strasun!». Molti gli inviti a fare le valigie. Verrebbe da dire al nostro poco amato mister «Sapere quando andar via è saggezza, essere in grado di farlo è coraggio, andare via a testa alta è dignità».
A Guccione, anche domenica il migliore nel primo tempo, che nel dopo partita afferma «Play off ancora possibili», Tony risponde con un secco «No!».
Qualcuno prova a difendere la nostra squadra. Pochi. Uno, Alessandro, dice scocciato «Abbiamo fatto tutti un miracolo: salvarsi. Tutto il resto bagole da bar» e Mirko, che pure si dichiara molto incavolato, scrive «Ma che squadra avete visto? Miglior risultato degli ultimi 10 anni… ve lo siete dimenticato?». Mah. Abituati sì alle sconfitte, da tanto di quel tempo che potremmo concorrere ai Master degli sfigati, eppure orgogliosi. Monica: «Capisco che i play off non li volete fare, ma non avete un po’ di dignità?». Bella domanda. Se non fossimo gravemente malati di biancorosso potremmo rispondere: «Ti ho amato fino a che la mia dignità mi ha detto» ma siamo incurabili e nessun vaccino può salvarci.

Chiara Sanguanini