Atti persecutori alla ex, altri 2 anni a stalker recidivo

Il tribunale di via Poma

MANTOVA – Nonostante fosse già stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi per maltrattamenti (sentenza poi confermata anche in appello) ci era ricascato e per lui si erano quindi riaperte le porte del carcere. A finire di nuovo in manette, lo scorso agosto, un 36enne di Ostiglia. L’uomo infatti, dopo essersi separato dalla moglie (anch’essa fatta oggetto di violenze in passato), aveva intrapreso un rapporto sentimentale con un’altra donna la quale però, poco dopo, aveva deciso di lasciarlo. Ed era stato a quel punto che il 36enne aveva preso a perseguitarla tramite pedinamenti, insulti e aggressioni sia verbali che fisiche. La vittima, esasperata ed impaurita aveva quindi sporto denuncia ai carabinieri i quali avevano imposto al 36enne il divieto di avvicinamento, però mai rispettato. In diverse occasioni, violando le prescrizioni, l’avrebbe infatti presa a sberle, calci e pugni, e spedendola anche in ospedale. In una circostanza aveva addirittura tentato di investirla con l’auto mentre un’altra volta aveva saltato la recinzione della piscina comunale, dove la donna si trovava, per insultarla pesantemente davanti a tutti. Ieri l’epilogo giudiziario della vicenda. Conclusa l’istruttoria il giudice Antonio Serra Cassano ha quindi condannato l’imputato a due anni di reclusione a fronte dei due anni e sei mesi chiesti dal pubblico ministero, riservandosi altresì di decidere in merito alla richiesta avanzata dal difensore di sostituire la misura in carcere con arresti domiciliari e braccialetto elettronico.