Coltello alla gola della compagna per fare sesso e avere la sua auto

MANTOVA Per circa un anno avrebbe vessato e soggiogato la propria convivente arrivando addirittura, in determinate circostanze, a minacciarla di morte tramite l’ausilio di un’arma bianca pur di ottenere quello che voleva. Con le accuse di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale ed estorsione è così finito a processo un 54enne di origine campana all’epoca domiciliato nel capoluogo virgiliano.
Una vicenda, a dir la verità, decisamente risalente ma invero, forte di un robusto termine di prescrizione delle contestazioni a lui ascritte, rimasta sopita giudizialmente per circa una decina di anni. I fatti addebitatigli afferivano infatti al periodo compreso tra l’aprile 2012 e l’agosto 2013 quando, l’uomo, dopo un’iniziale semplice frequentazione, si era quindi trasferito a Mantova a casa della fidanzata. Un idillio amoroso però, durato il breve spazio di solo un paio di mesi di convivenza, così come altresì confermato ieri in aula, innanzi al collegio dei giudici, dalla stessa presunta vittima.
La donna, costituitasi parte civile con l’avvocato Davide Pini, nel corso della sua lunga escussione ha infatti enumerato i diversi episodi violenti dai quali l’ex è ora chiamato a difendersi. In primis la mole di offese e insulti, stando sempre al quadro inquirente, da lui proferiti all’indirizzo della persona offesa. Per passare poi al novero delle ipotesi più gravi quali, nello specifico, il costringerla più volte con la forza nonché dietro minaccia di un coltello alla gola a consumare rapporti sessuali, nella fattispecie di natura prettamente orale. Questo a partire da quando la parte lesa, sfinita dai continui presuntivi soprusi, si era convinta a sbatterlo fuori di casa prima di andarlo a denunciare in questura. Eventualità questa, per un po’ respinta dall’imputato, (difeso a giudizio dagli avvocati Filippo Moreschi e Federica De Stefani), il quale poi, una volta rassegnatosi a doversi trovare un’altra sistemazione, l’avrebbe quindi indotta, sempre a fronte di minaccia con coltello, a sottoscrivere una scrittura privata con la quale la donna si impegnava a cedergli l’auto, una Ford Focus, che la stessa aveva acquistato tempo prima per il figlio. Prossima udienza il 21 dicembre.