Da Luisa Levi ai sinti deportati: Mantova non dimentica la sua shoah

MANTOVA Nella giornata di ieri si sono tenute le celebrazioni per il Giorno della Memoria. Il 27 gennaio del 1944, l’armata rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz, mostrando al mondo intero le atrocità della follia nazifascista. Immagini scolpite nella memoria di chi è riuscito a scampare alla morte. La Giornata della Memoria si rinnova ogni anno per restituire dignità a chi l’ha persa sentendosi chiamare per numero e non per nome. Tante le iniziative in città. In Piazza Sordello i protagonisti sono stati i bambini dell’Istituto Comprensivo Mantova 1  Luisa Levi, una giovane mantovana, che a causa delle leggi razziali è stata espulsa dalla scuola comune per essere inserita in una scuola speciale con altri bambini di religione ebraica. La classe speciale si trovava proprio nell’attuale Alberti. Lo spettacolo è iniziato con il racconto di alcune esperienze dei sopravvissuti, da parte dei bambini. Poi uno spettacolo coreografico e infine i canti della cultura ebraica, con il Gam Gam, diventato uno dei simboli principali della Giorno della memoria». Poco più in là, mentre in sinagoga si teneva la preghiera per gli ebrei deportati, al Teatro Bibiena si è tenuta la cerimonia con la consegna da parte del Prefetto di Mantova  Carolina Bellantoni, delle Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica alla memoria di cittadini mantovani, militari e civili, internati nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Pierino Galusi e Luciano Lucchini  per il Comune di Mantova.  Primo Compagnoni di Acquanegra sul Chiese.  Mario Accini, Mario Aggogeri, Bruno Azzini e Luigi Benzi, Remo Azzini, Giuseppe Bastoni, Mentore Buzzago, Luigi Carleschi, Guerrino Ceretti, Giuseppe Cerini, Primo Cerini e Secondo Cerini, Aldo Cestari, Amedeo Compagnoni, Silvio Compagnoni, Guido De Stefani, Ettore Fabbris, Paolo Faroni, Umberto Gandolfini, Alceo Giacomazzi e Dante Giacomazzi, Fausto Isonni, Alfredo Lanzini, Francesco Malinverno e Giuseppe Malinverno, Mario Menegari, Basilio Monizza, Archinto Pazzini e Zelindo Pazzini, Attilio Peri, Angelo Rotelli, Giuseppe Tedoldi
«Non bisogna seppellire ciò che dobbiamo tenere sempre presente nella nostra storia – ha commentato il Prefetto Bellantoni – . La memoria verrà meno quando non ci saranno più i testimoni e quindi noi abbiamo il compito di tenerla viva e sempre rinnovata». Alla cerimonia era presente anche il sindaco  Mattia Palazzi: «Il giorno della memoria ci ricorda anche un impegno che devono avere tutte le comunità, le istituzioni pubbliche, tutte le scuole, per affermare che la nostra idea di futuro non è quella di portarci le tragedie del passato, nel presente». Nel corso della giornata, sempre al Bibiena si è tenuta la lezione “Shoah e genocidi, tenuta da  Valerio Marchetti, professore ordinario di storia moderna all’università di Bologna dove ha insegnato anche storia dell’ebraismo. Marchetti ha istituito la prima cattedra in Italia di storia della shoah e dei genocidi. In stazione, invece, al Binario 1 sono stati ricordati i sinti mantovani deportati con canti e un’opera artistica.
Tommaso Bellini