Da un terreno incolto altri resti della Via Claudia Augusta

OSTIGLIA –  Una scoperta che aggiunge un ulteriore tocco di suggestione alla storia della Via Claudia Augusta, la strada di epoca romana che collegava la Pianura Padana alla Baviera: in un campo incolto alla perfieria di Ostiglia sono stati infatti rinvenuti resti che possono essere parte del sedime dell’antica direttrice. La scoperta è di questi giorni; nei prossimi mesi il Gruppo Archeologico Ostigliese condurrà ulteriori analisi sia del sito che dei reperti ritrovati.
La notizia è stata diffusa dallo stesso Gruppo Archeologico sulla propria pagina Facebook: «Nell’immediata periferia di Ostiglia è stato arato, dopo un numero indefinito di anni, un esteso appezzamento – hanno spiegato i responsabili del Gao – I lavori agricoli hanno messo in luce ghiaia e ciottoli, molto probabilmente il battuto stradale della Via Claudia-Augusta. Il tratto in oggetto, infatti, si collega con quelli già individuati in passato. Questo ad ulteriore conferma che la suddetta Via, per motivi militari e strategici, partiva da Hostilia e non da Altino».
La questione, infatti, se la via Claudia Augusta partisse da Ostiglia e non dalla località veneziana è oggetto di dibattito tra gli studiosi: non è nemmeno escluso che la via, che sarebbe stata realizzata nel I secolo dopo Cristo, potesse avere due “rami”, partenti rispettivamente da Altino e da Ostiglia e che poi si congiungessero, su suolo italiano, in un un’unica direttrice che conduceva in Baviera, nell’attuale località di Mertingen. Chiaramente la scoperta rappresenta una novità interessantissima dal punto di vista scientifico: il sito è pienamente compatibile infatti con i tratti già scoperti e potrebbe dare ulteriori risposte alle domande su questa storica via e sul ruolo che aveva Ostiglia, come crocevia, in epoca romana.