Emergenza, al Poma punto di prima accoglienza

MANTOVA- Da martedì l’ambulatorio per la visita di accoglienza dei profughi sarà trasferito dalla sede di Via dei Toscani (palazzina 2) presso l’ospedale Poma al Padiglione 15. L’ingresso per l’utenza è previsto dal lato “Nuovo Cup”, così da differenziare i percorsi dei cittadini programmati per l’esecuzione dei tamponi da quelli che afferiscono all’ambulatorio. Si accede dapprima alla parte amministrativa ove i professionisti di Asst effettueranno il riconoscimento e il rilascio del codice Stp (Stranieri Temporaneamente Presenti) o l’iscrizione al Ssr. In seguito, il personale di Ats – 2 medici Usca coadiuvati da un’assistente sanitaria – procederà all’effettuazione del tampone e alla valutazione clinica in cui rileverà anche lo stato vaccinale. Il profugo che accetta di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid-19 verrà indirizzato verso il centro vaccinale; per le vaccinazioni ordinarie il medico Usca, una volta registrati i dati anagrafici del cittadino, li trasmette al centro vaccinale di Asst per la presa in carico. Durante tutto il percorso di accoglienza sarà presente un mediatore culturale, messo a disposizione da Asst. Se necessari approfondimenti clinici, i medici Usca indirizzeranno il paziente a visite specialistiche che potranno essere prenotate presso il Cup attiguo. L’accesso alle visite è programmato da Ats in raccordo con Prefettura, Questura e Comuni, tramite un portale ad hoc;vengono comunque garantite le visite in autopresentazione. Per i soggetti in arrivo è obbligatorio effettuare un tampone nasofaringeo entro 48 ore dall’ingresso in Italia. Il test è eseguibile anche presso uno dei “Punto Tamponi” dell’Asst.