Eventi affidati senza bando pubblico, il caso “Mantova” fa scuola in Sicilia

MANTOVA L’eco della querelle in corso tra l’amministrazione comunale di Mantova e l’autorità garante della concorrenza e del mercato circa la questione relativa agli affidamenti organizzativi degli eventi e dei concerti senza previa gara a evidenza pubblica, arriva fino in Sicilia. Il Comune di Siracusa ha infatti iniziato di recente l’iter per la rifunzionalizzazione di una parte di Palazzo Gargallo con l’obiettivo di realizzare delle manifestazioni culturali stanziando poco più di 22mila euro. «Dopo poco più di tre mesi, la questione ci riporta sul solco dell’utilizzo di immobili comunali per l’organizzazione di eventi culturali». Il gruppo consiliare di minoranza “Amo Siracusa” ribadisce in una nota che «per il successo delle manifestazioni che vengono organizzate in questo campo la partnership con i privati è indispensabile, ma che altrettanto obbligatorio sarà il percorso per la scelta del partner della procedura ad evidenza pubblica». A sostegno delle loro argomentazioni gli esponenti d’opposizione siracusani tirano in ballo il provvedimento dell’8 luglio scorso con cui l’Autority garante della concorrenza ha sostenuto che il Comune di Mantova “non ha osservato quanto previsto dall’art. 63, ultimo comma, del codice dei contratti pubblici, che prevede espressamente che le amministrazioni aggiudicatrici hanno il dovere di svolgere una consultazione preliminare fra più operatori economici, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione, selezionandone se possibile almeno cinque se vi sono soggetti idonei in tale numero.