Ex primario a processo per omicidio: la difesa ribadisce la tesi del complotto

MANTOVA  Il Propofol sarebbe stato somministrato al paziente quando era già deceduto. La tesi della difesa di Carlo Mosca, il medico mantovano ex primario del pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari, a processo per omicidio volontario plurimo, si basa sul fatto che dall’autopsia di una delle vittime risulta la presenza di questo farmaco ma non nel cervello dove il medicinale, una volta arrivato, causa il decesso del paziente. Il Propofol è un farmaco che viene somministrato insieme alla Succinilcolina ai pazienti da intubare. Sono farmaci che inducono il blocco dei muscoli, e se somministrati ad un degente che non viene poi intubato questi va in arresto respiratorio e muore. Quella che è poi la tesi della pubblica accusa, sostenuta ieri in tribunale a Brescia dal Pm Federica Ceschi, secondo la quale Mosca avrebbe somministrato quei due farmaci a Natale Bassi, 61enne di Ghedi, Angelo Paletti, 79enne di Calvisano, e ad Ernesto Nicolosi, 87enne di Carpenedolo, causandone il decesso. A controbattere a questa tesi ieri è stato il professor Luigi Alberto Pini, uno dei consulenti della difesa di Mosca, che ha detto che «nel paziente non sono state trovate tracce di Propofol nel cervello. Ritengo quindi che sia stato somministrato quando la persona era già morta», ha detto. Il riferimento è all’esito dell’autopsia di Angelo Paletti, in seguito alla quale il medico legale aveva riscontrato la presenza del farmaco che avrebbe causato il decesso e tende ad avvalorare la tesi del complotto nei confronti del dotto Mosca, come lo stesso imputato ha avuto modo di asserire in una precedente udienza. I periti dell’accusa, a loro volta presenti ieri in aula, hanno ribattuto tracce di Propofol anche nel cervello della vittima. I fatti risalgono al periodo fra febbraio-marzo 2020, quello della prima ondata del Covid, quando gli ospedali erano completamente sotto assedio per l’emergenza causata dalla pandemia. Carlo Mosca era stato arrestato nel gennaio 2021 e da allora è ai domiciliari a Mantova. Il prossimo primo luglio ci sarà la discussione e la sentenza del processo.