Già iniziato il dopo-Silvio: verso la balcanizzazione di Forza Italia

MANTOVA Corsi e ricorsi storici, si direbbero: le spinte alla supremazia dell’alto mantovano per prendere possesso del coordinamento provinciale di Forza Italia rimontano quasi agli albori del movimento berlusconiano. Si parte dalle prime avvisaglie di Angelo Foschini (e con lui di Andrea Merlotti) all’indirizzo della segreteria di Enzo Lucchini, per arrivare alle azioni dirette di Michele Falcone contro Annalisa Baroni – pure con la parentesi di Bruno Fattori nell’assise congressuale che lo oppose al candidato “ufficiale” Marco Ghirardini.
Oggi, a pochi giorni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, la lotta per la leadership azzurra in terra virgiliana si ripresenta quasi negli stessi termini, e ancora una volta partendo dall’alto mantovano, dove ancora Falcone si propone come alternativa al commissario provinciale Nicola Sodano. Ma il percorso intrapreso non si pone privo di ostacoli anche per lui e persino nel suo stesso feudo castiglionese.
La “balcanizzazione” azzurra, ovvero la frantumazione della struttura, lo vede già in contesa con un altro storico esponente forzista, Franco Nodari, intenzionato a quanto sembra a contrapporgli una formula di coordinamento storicamente collaudata. Non è un caso infatti che dopo un lungo silenzio e volontario eclissamento nelle funzioni dirigenziali della sanità lombarda si sia rifatto vivo proprio Lucchini, l’azzurro forte di tre mandati in Regione e di più mandati alla guida del coordinamento provinciale.
E proprio su di lui punta Franco Nodari per ricomporre il movimento azzurro.