Il giallo della pistola di De Angeli ”Perché poteva tenere un’arma?”

CASTELLUCCHIO “Perché Nello De Angeli aveva in casa una pistola carica? Davvero avrebbe potuto e sarebbe stato in grado di essere in possesso di un’arma da fuoco?”. Questa la domanda che diversi vicini di casa e non solo si pongono riguardo la Beretta calibro 7.65 che nella serata di mercoledì l’ex idraulico ha puntato verso il genero 47enne Alberto Dalseno ferendolo all’addome al culmine di un alterco nella loro abitazione di via Allende, all’ingresso del paese.
La domanda che in questo momento, e ancora di più poche ore dopo il fatto, si pongono in molti è data proprio dalla conoscenza di vicini e compaesani nei confronti di De Angeli. Più di una persona infatti ha spiegato come il 75enne nel corso degli ultimi anni fosse cambiato di carattere («Nello non sembra più lui», ha detto un conoscente all’indomani della sparatoria), mostrando a volte anche atteggiamenti che qualcuno ha definito «particolari». Da qui la domanda che in molti si sono posti e si pongono riguardo la Beretta da cui mercoledì sera sono partiti due colpi.
Ed ecco che stando a quanto verificato dalla Prefettura di Mantova, ente deputato a rilasciare il porto d’armi, emerge come in realtà De Angeli non fosse in possesso del porto d’armi e non fosse mai stata aperta una pratica per la richiesta del porto stesso.
Ma emerge invece come il 75enne imprenditore fosse “legittimato alla detenzione di armi”, dopo aver ottenuto dalla Prefettura stessa il nulla osta all’acquisto. In altre parole, ancora anni fa De Angeli aveva fatto richiesta di poter possedere un’arma, senza tuttavia chiedere il porto d’armi per legittima difesa. Una volta ottenuto il via libera alla propria richiesta, De Angeli aveva acquistato la Beretta: non poteva portare in giro con sé l’arma, ma era legittimato a tenerla in casa propria. Dopo l’acquisto, in ogni caso, è necessario denunciare il possesso dell’arma alle forze dell’ordine.
Quindi, in altre parole, dalle verifiche della Prefettura emerge che sì, De Angeli non poteva portare in giro un’arma ma la poteva detenere in casa propria. Eventuali altri approfondimenti, in tal senso, potrebbero venire svolti dagli inquirenti durante le indagini attualmente in corso.
Nel frattempo nella giornata di ieri De Angeli è stato operato all’ospedale San Matteo di Pavia dove gli è stato estratto il proiettile che si era sparato da solo dopo il colpo esploso all’indirizzo di suo genero. Le condizioni del 75enne sono in fase di miglioramento ma rimane ricoverato e piantonato dai carabinieri, essendo in stato di fermo per tentato omicidio. Proprio per questo motivo non gli è possibile vedere i parenti, che hanno comunque provato a contattarlo. Le condizioni dell’autotrasportatore Dalseno, genero di De Angeli, sono pure in miglioramento e il 47enne dovrebbe venire dimesso dal Poma in queste ore: il proiettile che lo ha colpito al ventre, infatti, come è entrato è uscito senza intervento dei medici.