Il ladro dei Pc a Palazzo Te trovato sul lungolago con i pantaloni abbassati

MANTOVA – Per non farsi notare si è calato i pantaloni in pieno giorno lungo la ciclabile di viale Mincio, e per non farsi riconoscere si è steso sull’erba tenendo accanto a sé uno zainetto all’interno del quale c’erano quattro computer che aveva rubato un mese fa a Palazzo Te, furto per il quale era già stato identificato e denunciato dagli agenti del Gruppo Operativo misto della Polizia locale. È andata a finire che  A.S., 39enne indiano è stato notato da un “runner” che ha chiamato gli agenti della Polizia locale che lo hanno riconosciuto, gli hanno sequestrato la refurtiva e lo hanno multato per atti contrari alla pubblica decenza. Giornata da dimenticare quella di lunedì scorso per questo signor Singh, ufficialmente residente a San martino in Rio, di fatto senza fissa dimora. Erano le 17.45 quando un mantovano che stava facendo jogging lungo la ciclopedonale che costeggia i laghi notava l’indiano steso sull’erba con i pantaloni abbassati. Il runner chiamava subito la Polizia locale e poco dopo sul posto arrivava una pattuglia che rintracciava immediatamente il presunto esibizionista. In realtà pare che l’esibizione fosse dovuta a una sorta di “incidente”, ma più che alle pubenda del 39enne gli agenti rivolgevano maggiore interesse allo zainetto nero che l’uomo aveva utilizzato come cuscino quando si era steso sull’erba. Procedendo con la sua identificazione, infatti, era emerso che si trattava dello stesso 39enne indiano che gli agenti del Gom avevano denunciato per il furto di quattro computer all’interno degli uffici di Palazzo Te che era avvenuto il 6 settembre scorso. Le indagini avevano portato all’identificazione dell’indiano, il quale però una volta rintracciato sembrava essersi già disfatto della refurtiva. Quando però gli agenti di viale Fiume davano un’occhiata dentro lo zainetto che aveva con sé trovavano quattro computer in tutto e per tutto uguali a quelli spariti un mese fa a Palazzo Te. La refurtiva veniva quindi sequestrata per essere poi restituita ai legittimi proprietari mentre il 39enne beccava una multa di 3300 euro per atti contrari alla pubblica decenza. Nei suoi confronti veniva inoltre emesso un ordine di allontanamento dal Comune di Mantova, meglio noto come Daspo urbano. La Polizia locale ha inoltre formalizzato una richiesta al questore di Mantova di foglio di via dalla città.