Imbrattò i muri del Comune: condannato

MANTOVA Aveva imbrattato i muri del centro. E non muri qualsiasi, ma muri istituzionali. Nientemeno che quelli del Comune, in via Roma. Frasi di protesta, che però configurano, ai sensi dall’articolo 639, comma 2° del codice penale, il reato di imbrattamento e danneggiamento.
Tre gradi di giudizio hanno posto la parola fine su questa vicenda che ha visto protagonista un mantovano individuato come responsabile di un’azione di protesta compiuta in modo sbagliato sul muro sbagliatissimo: il muro del Comune, proprio in un’area che risulta altamente videosorvegliata da lungo tempo.
I fatti risalgono al 2016, e dopo le prime indagini compiute dalla Polizia locale, anche con l’ausilio delle telecamere, il responsabile venne identificato e denunciato per danneggiamenti della pubblica proprietà. Il primo processo che si celebrò avanti il tribunale di Mantova vide soccombente il responsabile con una sanzione dichiarata in sentenza il 24 novembre 2016, con rifusione dei danni e vittoria di spese per il Comune, che già l’anno prima si era costituito parte civile.
Il 16 luglio 2018, la Corte d’Appello di Brescia confermava la sentenza di Mantova, e da ultima, in questi giorni, anche la Cassazione. L’imbrattatore, dopo i tre gradi di giudizio sostenuti che lo hanno visto soccombente, dovrà versare pertanto all’ente di via Roma 3.500 euro.