Influenza: il picco sul picco. Boom di casi di polmonite, ospedale Poma al collasso

MANTOVA Una ventina di casi di polmonite cui trovare un posto letto, tutti anziani ricoverati ieri al Poma nonostante l’ospedale stia letteralmente scoppiando tanta è l’affluenza in questo iniziao di febbraio. Il picco dell’influenza sarà anche superato, ma la cosiddetta fase calante ancora non si vede, non nelle corsie del pronto soccorso del Carlo Poma che ieri mattina erano affollate come nei giorni peggiori dell’ondata di casi di influenza 2019, che secondo gli esperti sarebbero caduti nella seconda metà dello scorso mese di gennaio. Stando a quel che si poteva vedere ieri mattina al Poma, la stragrande maggioranza dei pazienti che hanno affollato le corsie del pronto soccorso non si è probabilmente resa conto che gennaio è passato. Lo stesso possono dirlo anche gli operatori sanitari, tra medici e infermieri dei reparti di medicina in particolare dei vari plessi ospedalieri della provincia, dove trovare un posto-letto libero rientra nella categoria mission impossible. L’ondata di influenze di questo inizio febbraio sta colpendo prevalentemente le persone anziane con una percentuale sempre più alta di casi di polmonite; ieri ne sono stati valutati circa 22 tra casi sospetti e confermati. Secondo i medici del Poma questa escalation di polmoniti potrebbe essere un effetto collaterale dell’influenza vera e propria: anziani che già soffrono di patologie croniche sono di fatto soggetti perennemente a rischio a livello polmonare, soprattutto gli over 70, che ieri come già nelle scorse settimane affollavano le corsie del reparto stipati su delle barelle in attesa che si liberi un posto-letto da qualche parte. Di fatto un’emergenza a ciclo continuo quella cui si assiste in questo periodo negli ospedali mantovani in generale e in quello cittadino in particolare, dove alla dimissione di un paziente segue l’immediato ricovero di un nuovo paziente.