Inquinamento del polo chimico: Edison, Versalis, Syndial ed ex Ies dal gip

MANTOVA –  I reati contestati vanno, a vario titolo e per aree diverse, dall’inquinamento all’omessa bonifica, fino agli illeciti di natura amministrativa. A conclusione di un’articolata indagine, durata quasi quattro anni, la procura di via Poma nel novembre scorso aveva chiuso il cerchio in merito all’annosa vicenda della contaminazione da agenti inquinanti relativa al polo chimico di Mantova inserito nel sito d’interesse nazionale (Sin) formalizzando le richieste di rinvio a giudizio per una trentina di indagati. Un’inchiesta a doppio binario, scattata a metà del 2016 – dopo la relazione approvata nel febbraio di quell’anno dall’apposita commissione parlamentare istituita per far luce sugli illeciti ambientali perpetrati ai danni del Sin “Laghi di Mantova e polo chimico – con il preciso scopo di tirare le fila in via definitiva, di quanto già fatto in passato, sulla falsa riga degli accertamenti condotti a più riprese circa il capitolo afferente la Colori Freddi San Giorgio. All’esito di una complessa attività di verifica effettuata sul campo da Arpa Lombardia e Nucleo operativo ecologico dell’Arma dei carabinieri, sotto l’egida di Ministero dell’Ambiente e Provincia di Mantova, si era così giunti all’individuazione di specifiche responsabilità in capo alle aziende oggi proprietarie dei terreni oggetto di analisi, vale a dire da una parte Edison (nonostante la cessione del ramo d’azienda), Versalis e Syndial (queste ultime facenti parte del gruppo Eni) e dall’altra l’ex raffineria Ies. Responsabilità penali che nello specifico non attengono ad una contaminazione cosiddetta storica ma ai ritardi, a seguito dei ricorsi respinti da Tar e Consiglio di Stato, circa l’avvio dell’iter di bonifica delle varie aree Sin. Il prossimo 8 giugno l’udienza preliminare davanti al gip Beatrice Bergamasco.