Ladra seriale dal 2003 ma libera di continuare a colpire

MANTOVA Madre e figlio a processo per un furto, l’ennesimo, messo a segno ai danni di una persona anziana. Le iniziali sono R.C., la residenza ce l’ha al campo nomadi di Casalmaggiore e nel corso di una carriera criminale iniziata nel 2003 ha collezionato una lunghissima serie di denunce e condanne per furti commessi tra le province di Cremona e Mantova, e la sua è una storia per certi versi emblematica. Spesso insieme a lei c’è il figlio o la figlia, che da quel che emerge dal curriculum giudiziario, la donna ha tirato su insegnando loro il “mestiere”. Un mestiere che l’ha portata di nuovo in tribunale per l’ennesimo furto a un anziano, messo a segno nel 2021 nel Cremonese. Ma la donna è famosa anche nel Mantovano. Nel luglio 2018. I carabinieri di Castel Goffredo l’avevano arrestata assieme alla figlia per furti messi a segno a Castel Goffredo, Guidizzolo e Piubega. Le due donne avvicinavano le vittime, quasi sempre anziane, vicino ai locali pubblici o ai cimiteri. Con la scusa di essere lontane parenti o di essersi conosciute in ospedale, le ladre carpivano la fiducia, sfilavano portafogli o gioielli. Solo nell’Alto Mantovano lo stratagemma portò a una decina di colpi. L’indagine partì dal furto denunciato da una anziana di Castel Goffredo, derubata di circa 200 euro in casa. Nonostante tutti questi precedenti però, la nomade ha avuto la possibilità di continuare nella sua attività, in attesa di eventuale ennesima condanna; sentenza il prossimo 22 novembre.