Lavori infiniti, e c’è chi rischia il proprio lavoro

MANTOVA Un parcheggio in fase di costruzione da un anno il cui cantiere è fermo da quasi altrettanto. Nel frattempo i lavori alla piazzetta antistante la chiesa sono stati interrotti nel periodo del lockdown, e il cantiere resta nonostante i sampietrini davanti alla chiesa siano stati sistemati e nonostante le assicurazioni da parte dell’amministrazione comunale circa la data di termine dei lavori, prevista per la fine dello scorso mese di luglio. Per il momento non si muove foglia, anzi sampietrino, in piazza Frassino, con buona pace del titolare del bar Frassino, ad esempio. «Ho aperto il primo giugno – spiega  Cristian Sarti – perché mi avevano assicurato che avrebbero finito i lavori e tolto il cantiere entro luglio, invece qui è ancora tutto fermo, zero clienti e strada a senso unico: si passa ma non ci si ferma, anche perché non c’è posto per parcheggiare. Se continua così a fine mese finirò per chiudere i battenti». Battenti che restano ben chiusi nella macelleria accanto, dove tra l’altro campeggia la targa di attività storica riconosciuta dal Comune di Mantova al negozio di alimentari Arcari che fu, fondato nel 1893. Ma ora siamo nel 2020. Il nome che circola qui è quello dell’assessore ai lavori pubblici  Nicola Martinelli, che ha la farmacia poco distante, a Lunetta. «L’ho sentito più volte – spiega ancora Sarti -, è anche passato di qui qualche a farsi un caffé. Mi ha assicurato che i lavori sarebbero finiti entro luglio, ma da fine luglio qui non si è più visto nessuno». Di caffè e aperitivi al bar Frassino se ne fanno pochini; una sessantina di scontrini al giorno quando va bene, dice il titolare di questo locale imprigionato tra piazza Frassino, strada Madonnina e strada del Cimitero di Frassino, che non può nemmeno fare richiesta dei fondi destinati alle attività messe in difficoltà dal lockdown perché ha aperto dopo il periodo di chiusra totale. In poco più di 50 metri c’è anche un forno e la chiesa parrocchiale. Questa è in pratica ancora in lockdown perché non vi si celebrano più funzioni religiose; le hanno spostate tutte a Lunetta. Imprigionato fra le transenne c’è anche La bottega di Gaia, panificio e caffetteria. «Noi non abbiamo mai chiuso, nemmeno durante il lockdown – spiega la titolare -; certo abbiamo notato anche noi un calo nel volume di affari, ma non sappiamo dire se sia colpa del cantiere o del coronavirus». Come dire: la gente il pane lo compera comunque tutti i giorni, per caffé, aperitivi e  Pater Noster ci si rivolge altrove.