Calcio Serie C – Mantova, campionato a rischio sciopero

MANTOVA Soffia vento di burrasca nel calcio italiano. Giusto ieri parlavamo delle tante incognite che gravano sulla partenza della stagione 2020-21, quasi tutte relative al Covid che ancora tutto condiziona. Ma in Serie C c’è un ulteriore problema che esula dal maledetto virus: quello delle liste a 22 giocatori. Un numero chiuso che da subito ha spaccato in due gli addetti ai lavori, tra favorevoli e contrari. Ma quello che finora era rimasto un tutto sommato sterile dibattito, ieri è esploso in una minaccia di sciopero per la prima giornata di campionato. A muoversi in tal senso l’Assocalciatori, da sempre ostile alle liste bloccate.
In un comunicato, l’Assocalciatori “prende atto del silenzio e della mancata risposta da parte della Lega Calcio” alla richiesta di abolizione delle liste a 22. Secondo l’Aic, le liste bloccate potrebbero portare ad un impoverimento della categoria: “Il risultato, già ampiamente sperimentato in passato, sarà un abbassamento del livello tecnico del campionato e dello spettacolo. Il combinato disposto tra le norme sul minutaggio, che prevedono di fatto l’obbligatorietà in campo di quattro giovani (uno di essi schierato anche per un solo minuto!), e quelle sulle liste a 22 giocatori, pregiudicherà le opportunità di lavoro a circa 200 tesserati della categoria”. Da qui l’annuncio dello stato d’agitazione per l’intera categoria dei calciatori e, in caso di mancata soluzione delle tematiche evidenziate, lo sciopero per la prima giornata di campionato, in programma il 27 settembre.
La risposta della Lega Pro non si è fatta attendere. «Assolutamente irresponsabile ed irricevibile»: così il presidente Francesco Ghirelli  ha bollato la minaccia di sciopero dell’Aic. Ghirelli muove le sue considerazioni dal “drammatico contesto che stiamo vivendo”. Ricorda che il nuovo regolamento è stato votato e approvato in assemblea; che da febbraio-marzo i club hanno avuto incassi da botteghino pari a zero e che l’economia del Paese è al collasso. «Ma nonostante tutto ciò – sbotta Ghirelli – le nostre società continuano ad investire garantendo ai calciatori (ed alle altre decine di figure tra tecnici e dirigenti) il mantenimento del proprio posto di lavoro. In questo situazione l’Aic cosa fa invece di ringraziarli? Minaccia lo sciopero!». Partendo dai dati della scorsa stagione, Ghirelli sostiene che con le liste a 22 “ogni società avrebbe risparmiato 182.600 euro e il sistema circa 11 milioni di euro”. Non solo. Ghirelli evidenzia come le liste possano in realtà comprendere ben più di 22 giocatori, se consideriamo: gli ingressi senza limitazioni dei giovani; la possibilità di inserire un calciatore professionista nato dopo l’1 gennaio 2001; la possibilità di sostituire un portiere con un altro portiere, ma anche di un calciatore al di fuori dei periodi di mercato; la deroga per i club che avevano in essere dei contratti pluriennali. «È del tutto evidente – osserva Ghirelli – che rispetto alla media della scorsa stagione il numero di calciatori in lista nella prossima subirà una riduzione davvero minima. Non ne faranno parte esclusivamente quei calciatori che non venivano mai utilizzati, lasciando inalterato il livello qualitativo e dello spettacolo».
A questo punto vedremo se l’Aic ritirerà la minaccia o proseguirà nel braccio di ferro. Certo la stagione non sembra destinata a partire sotto i migliori auspici. Ammesso che parta, si capisce.