Lavori per il sottopasso: ”Ecco messo uno scivolo” ma è beffa per i disabili

MANTOVA Sono mesi che il cantiere della Stazione per la realizzazione del sottopasso riceve le perorazioni di anziani, qualcuno anche disabile, per ottenere le condizioni necessarie ad attraversare la strada in sicurezza. Sono persone che abitano in viale Nuvolari, prolungamento di piazza Don Leoni in direzione cavalcavia, e che non possono attraversare direttamente la strada per ovvi motivi di sicurezza. Per tutta risposta, la ditta appaltatrice dei lavori ha assicurato uno scivolo utile allo scopo.
Un aiuto? No, una beffa. Lo scivolo promesso è infatti solo un’asse che varrebbe da invito a superare la scalinata della stazione. Una semplice asse da ponteggio del tutto inutile sia per il camminamento con le proprie gambe, sia per un eventuale superamento dei gradini da parte di un utente in carrozzella.
Il problema era stato sollevato nei mesi scorsi, quando ancora il cantiere risultava fermo per ragioni mai chiarite. L’assessore comunale ai lavori pubblici Nicola Martinelli aveva avuto un confronto con i residenti e con il capocantiere, e aveva in seguito interessato del problema il comandante della Polizia locale Paolo Perantoni, che aveva ottenuto rassicurazioni in merito dalle maestranze.
Il problema infatti verte sulle ragioni della sicurezza. Chi sia residente sul lato stazione Fs non ha modo di attraversare direttamente in viale Nuvolari a causa della strettoia prodotta sulla carreggiata dalle transenne di cantiere. Non resa a quel punto se non salire la scalinata della stazione stessa: dieci gradini non certo agevoli per persone anziane, e men che meno per anziani in carrozzella. Un disagio teoricamente da superarsi nel giugno sorso, secondo il cronoprogramma stilato da Rfi, quando il cantiere avrebbe dovuto spostarsi sul lato opposto della strada, ovvero il lato degli alberghi.
Nelle more dei lavori, tuttavia, serviva provvedere alla richiesta di questi residenti impossibilitati ad attraversare la strada in sicurezza nel passaggio pedonale prospiciente l’accesso allo scalo ferroviario. Ma il risultato derivato dalla ditta appaltatrice è ben visibile in fotografia.
Il marciapiedi trova lo stop nel barrieramento dell’area cantiere, e la possibilità di costeggiare l’esterno della stazione per arrivare alle zebre pedonali è invece bloccato per i più svantaggiati da quei dieci gradini. E così, dicono gli interessati, siamo ancora al punto d’accapo: chiusi in casa.