Lo stipendio medio è da fame: Mantova più verso sud che nord

MANTOVA Erano i relativamente lontani anni ’80 quando Mantova risultava la provincia più ricca d’Italia per reddito pro capite. A distanza di quarant’anni quel primato si è polverizzato, e se stiamo anzi ai dati raccolti ed elaborati dallo studio Tagliaferri, limitatamente al lavoro dipendente, oggi la nostra provincia si colloca in posizione di medio-bassa classifica, con numeri che la rendono più prossima alle città del sud che del nord. Dati relativi al 2021 (quelli del ’22 sono ancora in fase di elaborazione), il dipendente mantovano medio percepisce meno di mille euro al mese. Per una maggior precisione, 10.822,47 euro all’anno. Cioè, suppergiù, le stesse entrate che si rilevano a Teramo, Ascoli Piceno, Isernia, Ragusa, Matera.
Il dato allarma anche il leader dell’opposizione in consiglio comunale Stefano Rossi di Mantova ideale, che delinea un’analisi a tutto campo. «La percezione che la nostra città si sia trasformata da “bella addormentata” a città in coma profondo è ormai supportata, non solo da ciò che ogni cittadino può constatare di persona, ma anche da numerose classifiche che ci vedono ormai inesorabilmente lontani dalle posizioni di vertice che occupavamo anni fa. Pare davvero finito il tempo di continuare ad affermare che siamo “bravi e belli”, perché non è facendo parchi, ciclabili e sottopassi che si può sperare in un’inversione di tendenza. I giovani se ne vanno da Mantova, la città è sempre più vecchia e le attività artigianali e commerciali chiudono, trasformando il centro (e non solo) in un dormitorio».

Solo pochi mesi fa, ad agosto 2022, Mantova 47ª risultava molto lontana dalle posizioni di vertice in qualità della vita. Delle 8 province confinanti, solo Rovigo faceva peggio di noi. A settembre 2022, nella classifica di “Ben Vivere” (Avvenire) Mantova si era allontanata ulteriormente dalla top ten. Sul podio erano risultate, nell’ordine, Bolzano, Siena e Firenze. A seguire Ancona, Pordenone, Trieste, Prato, Trento, Milano e Savona nelle prime dieci. Mantova 20ª era risultata precipitata in un anno di ben dieci posizioni. Esattamente un anno prima, settembre 2021, nella speciale classifica “capacità di amministrare”, Mantova non era presente addirittura tra le prime cinquanta posizioni.
La classifica di Fondazione Etica (col relativo rating) era stata stilata analizzando i parametri bilancio, governance, personale, servizi, appalti e ambiente, attraverso i dati editi dai Comuni stessi.
«Non serve autocelebrarsi di continuo come fanno in via Roma 39 – prosegue Rossi –; serve piuttosto essere capaci di amministrare. Insomma siamo stati talmente “bravi” che siamo fuori classifica. Può trattarsi solo di coincidenze? L’ulteriore botta era arrivata a fine anno, con la classifica del Sole 24 Ore su Affari e Lavoro, che ha visto Mantova precipitare al 95° posto su 107, con un crollo in un solo anno di ben 41 posizioni, dopo essere stati stati per due volte al secondo posto e una al terzo» conclude Stefano Rossi.