Morti da smog, Mantova sul podio

MANTOVA –  Seconda in Italia per numero di morti premature dovute al Pm 2.5 o più semplicemente, particolato fine. In questa, non certo invidiabile, posizione è la provincia di Mantova stando al dato, circa i decessi anticipati rispetto all’aspettativa di vita media per genere di appartenenza, diffuso da Openpolis sulla base di proiezioni dell’European environmental agency. A guidare la graduatoria italiana infatti è Cremona con 127 morti ogni 100.000 abitanti nel 2019, vale a dire 468. Al secondo posto, a pari merito, con 123 decessi a testa ogni 100.000 abitanti per l’appunto Mantova, assieme a Brescia e Padova. Nello specifico il Pm 2.5 è una particella di diametro inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro (o micron) e data la sua dimensione estremamente ridotta è capace di penetrare in profondità nel sistema respiratorio umano, raggiungendo non solo la trachea e le vie respiratorie superiori, come avviene con le Pm10 o polveri sottili, ma anche gli alveoli polmonari. Ecco allora che provoca effetti nocivi sia sul sistema respiratorio che su quello circolatorio. Secondo le analisi dell’Oms, infatti, una esposizione prolungata ha comprovati legami con l’emergere di tumori e di altre patologie come l’obesità, il diabete, ma anche il morbo di Alzheimer e la demenza senile. Può inoltre causare arteriosclerosi e, secondo ricerche recenti, potrebbe incidere sullo sviluppo neurologico nei bambini e sulle funzioni cognitive negli adulti. Oltre a esacerbare problemi di salute preesistenti. Secondo Openpolis, nel 2019 nell’Unione europea sarebbero state 307.000 le morti premature imputabili proprio al particolato fine. Un dato in calo rispetto al 2013 (quando ne erano state stimate circa 400.000) ma preoccupante. É la regione della capitale macedone Skopje a riportare il numero più elevato di morti premature da Pm 2.5: 225 ogni 100.000 abitanti nel 2019. Segue la provincia serba Podunavska con 205. In Italia spicca appunto Cremona, che è la quarantesima provincia europea in questa classifica. A riportare le cifre più contenute sono invece la provincia di Sassari (con 49 decessi ogni 100.000 abitanti) seguita da Olbia-Tempio nella stessa regione e dalla Valle d’Aosta, entrambe con 50 morti ogni 100.000 abitanti.