Nitsch, il ministro incontra gli animalisti “anti-mostro”

MANTOVA Le perorazioni partono da lontano e si sono fatte annunciare prima ancora che la direzione del Palazzo Ducale ufficializzasse la mostra di  Hermann Nitsch, artista viennese molto contestato per via di un uso molto provocatorio di carcasse animali e sangue in alcune delle sue installazioni o happening degli anni ’80 e ’90. Adesso, a mostra in corso, il Mibact dà una risposta annunciando che il ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli incontrerà lunedì a Milano i firmatari delle petizioni sorte contro la mostra “Katharsis” dell’artista austriaco. Le petizioni dirette al ministro e al direttore di Palazzo Ducale Peter Assmann sono state lanciate da Carlo Vighi, Cristina Spagna ed Elisa Righi. Saranno proprio loro lunedì a essere ascoltati dal ministro.

Con quali risultati, è impossibile anticiparlo. La rassegna di Nitsch, a cura di Assmann stesso, Beatrice Benedetti, Sergio Pajola e Giuliano Vallanisi, aperta dal 30 aprile al 30 giugno nell’appartamento di Guastalla del Ducale, con l’apporto dell’associazione Moz-Art, ben difficilmente chiuderà i battenti prima del tempo. Peraltro, pur fra numerose contestazioni documentabili anche sui social network, si tratta di una esposizione che ha riscosso molto interesse, al punto che già all’inaugurazione sono state contate oltre mille presenze. Per di più non rientra nelle competenze del ministro – fanno sapere dallo stesso Mibact – intervenire per interrompere una iniziativa in corso nata sotto l’egida di un direttore.
Vi è un però. Il fatto stesso che il ministro abbia accettato di interloquire con le rappresentanze ambientaliste e animaliste contrarie alla rassegna del “mostro” (come viene ormai qualificato Nitsch dai suoi avversari), viene letto da alcuni come un segnale dello scarso gradimento del direttore presso Bonisoli. Il quale proprio in una intervista sulla voce si era già espresso in modo molto critico verso Assmann, comparato a un giocatore di serie B in una squadra di serie A.