Nuovo parco Te? Un “Ocno 2”. Ed è scontro fra Baroni e Palazzi

MANTOVA Non solo il candidato rivale leghista  Stefano Rossi, ma anche Forza Italia prende una posizione critica verso il maxi-progetto di riqualificazione complessiva del Parco Te. Lo fa attraverso la propria coordinatrice provinciale  Anna Lisa Baroni, che qualifica questa, come l’intera azione amministrativa del sindaco  Mattia Palazzi alla stregua di “effimero allo stato puro”. Un progetto faraonico, a suo dire, peraltro «allo stato, privo di finanziamenti» (Palazzi ammette infatti di avere in cassa solo 1 degli 8 milioni necessari alla realizzazione).
Ma anche le forme, non solo i contenuti, risultano deludenti alla leader azzurra: «Sulla base del rendering esibito, non mi piace. Sembra una specie di Gardaland modernista (ma a Gardaland hanno pensato di risolvere quantomeno il problema dei parcheggi) con tanti cerchi più o meno evocativi dell’arcipelago Ocno a fianco della villa giuliesca. A buon intenditor…». Insomma, «mi sembra uno scempio», stronca l’onorevole Baroni.
All’opinione personale Forza Italia somma nondimeno problemi tecnici: la sottrazione dei campi di allenamento, per esempio. O alzando il tiro, Baroni si chiede «come faranno i turisti a raggiungere una città abbellita con 90 milioni da un sindaco che ha fatto solo manutenzione ordinaria (unica opera pubblica nuova è la passerella per bici a Porto Catena che non risolve un solo problema viabilistico della città) se non ci sono parcheggi? Se le attività del centro storico languono o chiudono? Se i proclami di Palazzi si infrangono contro l’amara realtà di un centro storico desertificato, rianimato soltanto dalle mostre di Giulio Romano, volute peraltro da Assmann?».
Non si fa attendere la replica del sindaco Palazzi. «Lega, Fratelli di Italia e Forza Italia dicono no al progetto dell’area Te… Strano vero? Da loro cinque anni di no a tutto: no alle riqualificazioni nei quartieri e nel centro, no alle navette, no alle ciclabili, no agli espropri per demolire i “magoni”, no alle mostre di Palazzo Te che hanno portato 100mila visitatori in più rispetto a prima, no ai concerti estivi, no ai nuovi parcheggi che stiamo realizzando, no alla bretella di Valdaro, no al piano di piazzale Mondadori, operazioni che hanno portato quasi 300 nuovi posti di lavoro».
Persino sul metodo dell’opposizioni Palazzi innesca la miccia: «Ogni volta hanno detto che non saremmo riusciti a realizzare le cose promesse, e ogni volta ci siamo riusciti portando soldi da fuori, 68 milioni di euro in 5 anni con progetti e bandi». Quanto al parco Te il sindaco è possibilista: «Alcune cose possono cambiare, ma l’obiettivo, non cambierà: creare un grande parco urbano per le persone, per la quotidianità dei mantovani. Non si cancella nessuna storia, chi l’ha studiata lo sa. Si toglieranno solo due campi di calcio che si rifanno in sintetico a poche centinaia di metri. Anche il tracciato del vecchio ippodromo, valorizzato, resterà. Abbiamo iniziato questo progetto nel 2016 – prosegue il sindaco –, altrocché campagna elettorale… Prima però volevamo abbattere il rudere pieno di amianto del vecchio palazzetto, mettere i soldi e realizzare il nuovo parcheggio e fare la mostra su Giulio.
E così è stato, concretamente. Nonostante i loro no».