O i saldi o le vacanze, in centro si lamentano tutti

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MANTOVA Saldi, saldi, saldi. Le vetrine del centro storico hanno puntualmente affisso i cartelli e allestito i negozi appositamente per il primo giorno dei saldi estivi 2022, i primi senza restrizioni da due anni a questa parte. Gli svariati colori dei cartelli attaccati alle vetrine vanno però in contrasto con l’umore grigio, se non nero, della maggior parte dei commercianti quando si entra nei punti vendita. “Vede gente all’interno dei negozi?”, chiede la direttrice dell’Antica Cappelleria Tragni in piazza Guglielmo Marconi, “la maggior parte delle persone fanno una passeggiata, poche si fermano davanti alle vetrine, ancora meno vengono all’interno. Occorrono politiche serie per attrarre un turismo con capacità di spesa, gli eventi con i saltimbanchi non servono. Nei mesi primaverili le vendite sono andate un po’ meglio ma il mese di giugno è stato pessimo”. I centri storici soffrono, da qui l’invito delle associazioni di categoria ad acquistare nei negozi di prossimità. A trainare le vendite, nelle città medio-grandi, sono soprattutto i turisti tornati nel Bel Paese dopo lo stop dovuto alla pandemia. “A Mantova, invece, basta guardarsi introno e ci si rende conto come di turisti ce ne siano ben pochi”, dichiara Stefano Gola, vicepresidente Confcommercio, “fanno la differenza quelle duecento persone in più che si vedono quando attracca la Michelangelo. Ci basterebbe un quarto dei turisti che arrivano a Verona”. I 21 negozi vuoti di corso Umberto stridono con i colori dei cartelli dei saldi. “La categoria dei commercianti è diventata a rischio anche per le banche. Trovare oggi uno di noi che non sia indietro con il pagamento anche di una sola bolletta sarebbe un bel primato”, prosegue Gola, “La gente deve fare i conti con le rateizzazioni, gli aumenti delle bollette, l’emergenza dei prezzi e poi ci sono le vacanze. È sempre più difficile trovare chi si possa permettere un acquisto d’im – pulso, uno sfizio, si compra solo lo stretto necessario”. Secondo le diverse associazioni di categorie, in media una famiglia spenderà tra i 150 e i 270 euro per acquistare prodotti in saldo. Secondo Confcommercio ogni famiglia spenderà 202 euro, 88 euro pro-capite. Più alta la stima di Confesercenti che si attesta sui 243 euro a persona. “Mi sembra una cifra un po’ troppo alta di questi tempi, anche se noi vendiamo un prodotto di un costo medio basso”, dice Stefania Montù, imprenditrice con diversi punti vendita in corso Umberto I, tra cui Tezenis e Intimissimi, “come prima giornata abbiamo avuto una buona affluenza soprattutto nella mattinata, siamo nei parametri degli storici del 2021 e anche la media scontrino è molto vicina a quella dello scorso anno”. A confermare che la maggior parte degli acquisti rispondono al necessario, lasciando poco spazio al superfluo sono i consumatori. “Ho atteso questi saldi per comprare quello che mi serve. Le vacanze? Dieci giorni al mare. Posso fare a meno di paio di scarpe o una borsa in più ma un po’ di relax non ha prezzo”, ammette Paola da Porto Mantovano.