Parte il piano anti-magoni del Comune

MANTOVA Parte l’iter per il “piano anti-magoni” del Comune, attraverso una programmazione che passa per necessarie varianti al Piano delle regole e dei servizi. Il passaggio burocratico prevede l’acquisizione dei pareri delle parti sociali ed economiche (pareri che devono essere espressi entro 30 giorni), e quindi al voto del consiglio comunale per il successivo iter di adozione e approvazione.
«Tale variante – sottolinea l’assessore Andrea Murari – ha due funzioni principali: favorire i tanti interventi pubblici di rigenerazione che stiamo facendo e semplificare le attività dei cittadini che fanno interventi con cambi di destinazione d’uso».
L’integrazione del Piano già collaudato per il “magone” di Colle Aperto e di Fiera Catena, guarda all’apposizione di vincoli preordinati all’esproprio per la realizzazione di interventi di riqualificazione. Questo l’elenco nell’agenda di Murari.
Parcheggio in grave stato di degrado nel quartiere due Pini, che l’amministrazione intende acquisire recuperando l’area con funzione a verde attrezzato.
L’area a verde di via Galilei di proprietà di Rfi già utilizzata come spazio verde dal quartiere e dalle limitrofe Rsa.
L’area a verde di via Di Vittorio di proprietà Aler.
Le palazzine di via 8 marzo di proprietà di Aler, vuote da anni, in stato di abbandono.
Le aree che attorniano le palazzine Aler di via Bolivia e via Val d’Ossola.
Le aree poste su via Villanova de Bellis.
Le aree per completare la realizzazione della rotatoria sull’Ostigliese prevista nel piano attuativo Olmolungo.
Le aree individuate per l’allungamento del binario nel porto di Valdaro (l’esproprio sarà effettuato dalla Provincia).
Il riordino della disciplina urbanistica prevede anche modifiche delle destinazioni d’uso degli immobili pubblici o destinati a servizi di interesse pubblico, il riconoscimento grafico degli impianti tecnologici, l’individuazione come servizi delle aree di nuova forestazione a Formigosa, nonché semplificazioni normative per le modifiche di destinazione d’uso delle attività economiche in centro storico per favorire la flessibilità e il recupero del patrimonio edilizio.