Scontri nel pre-partita a Crema: Daspo per 15 ultrà mantovani

MANTOVA  A meno di un mese dall’inizio del campionato di Serie B, nel pieno di una campagna abbonamenti che sta stracciando tutti i record ecco che sulla testa di 15 ultrà biancorossi piovono altrettanti Daspo, divieti di partecipare a manifestazioni sportive per un totale di 37 anni, 20 dei quali con obbligo di firma in questura in concomitanza delle partite. È il provvedimento emesso nei giorni scorsi dal questore di Cremona a seguito dei fatti lo scorso 9 marzo in occasione dell’incontro tra la Pergolettese e il Mantova. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, un gruppo di una quarantoina tifosi del Mantova era sceso dal treno alla stazione di Crema verso le 13.30, e per la maggior parte erano parzialmente travisati con cappellini e sciarpe. Secondo la Polizia il gruppo di ultrà all’uscita dalla stazione cercava di dirigersi verso il centro cittadino, ma l’intervento di una squadra di agenti glielo impediva. Gli ultrà biancorossi venivano quindi scortati verso lo stadio, ma durante il tragitto avrebbero cercato di deviare dal percorso avendo visto un gruppetto di tifosi della Pergolettese a circa 200 metri di distanza. Dal gruppo dei mantovani partivano una serie di invettive, cori e insulti verso gli avversari, inoltre alcuni di questi si sfilavano le cinture per usarle per colpire i rivali e cercavano di sfondare il cordone della Polizia. In questo modo ingaggiavano un vero e proprio corpo a corpo con gli agenti che li stavano scortando e che facevano da cordone tra loro e quelli della Pergolettese. Alcuni poliziotti rimanevano feriti durante queste fasi e per ristabilire l’ordine era necessario l’intervento di un secondo contingente di forze dell’ordine, grazie al quale venivano dispersi i tifosi cremaschi, ed era così possibile scortare i mantovani fin dentro lo stadio. In seguito alle indagini venivano identificati 15 ultrà mantovani coinvolti negli incidenti con gli agenti. Per loro c’erano le denunce per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e anche per travisamento; alcuni venivano inoltre denunciati anche per porto di oggetti atti ad offendere. Ad esito delle procedure avviate venivano emesse le relative misure interdittive per l’accesso alle manifestazioni sportive calcistiche (Daspo) da un minimo di uno e due anni per i soggetti non recidivi e per due tifosi resisi responsabili dell’accensione di fumogeni durante le fasi della partita, fino a 5 e 8 anni per altri quattro soggetti risultati recidivi poiché già destinatari di precedenti Daspo e nei cui confronti è stato anche imposto l’obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia per la firma in concomitanza degli eventi sportivi interdetti. Il conto finale delle misure a carico dei 15 mantovani è di 37 anni complessivi di divieti, di cui 20 con obbligo di firma. Per loro per unj bel po’ niente campionato di Serie B, e non solo di Serie B.