Sgominata la gang delle truffe online

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Mantova Ci sono anche alcuni mantovani tra le vittime di una banda di truffatori che vendeva auto-fantasma via internet. I carabinieri di Vimercate (Monza Brianza) hanno eseguito ieri quattro misure cautelari, due in carcere nei confronti di un 54enne e un 34enne di Dalmine e Bergamo, e due dell’obbligo di dimora a Burago di Molgora (Monza Brianza) e Capriate San Gervasio (Bergamo) nei confronti di un 50enne e di una 49enne. Altri otto sono indagati a piede libero. L’accusa è di associazione per delinquere, truffa, sostituzione di persona ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento. Il trucco per fare soldi non era certo una novità, ma almeno 25 persone ci sarebbero cascate rimettendoci di media 2mila euro a testa tra l’agosto 2022 e il giugno 2023, e alcune di queste risiedono tra Mantova e provincia. Una vicenda che ricorda le indagini mantovane di Remax e Chilometro zero, se non che in questo caso invece di auto usate con chilometraggio alterato, venivano vendute auto che non esistevano. A fare partire le indagini è stato “involontariamente” il padre di uno degli indagati. L’uomo aveva notato dei movimenti anomali sull’estratto conto della propria carta PostePay e aveva sporto denuncia. Si era così scoperto che il figlio era l’autore delle operazioni non riconosciute, e che esse erano correlate ad accrediti operati da persone risultate vittime di truffe online. A seguire era emerso che le truffe erano poste in essere mediante la pubblicazione di finti annunci esca su note piattaforme virtuali dedicate alla compravendita di autoveicoli. Le vittime, interessate all’acquisto di un veicolo contattavano il finto venditore al recapito indicato e versavano un anticipo di circa 2mila euro, riservandosi di corrispondere il saldo all’atto della consegna del bene. Tuttavia, l’affare non si concretizzava mai poiché gli autori delle presunte truffe, dopo aver incassato l’anticipo concordato, si rendevano definitivamente irreperibili. Così almeno 25 volte in almeno 11 province per almeno un anno. Ma non si esclude che i numeri della truffa possano aumentare.

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