Siccità, Fontana: “Per ora no razionamento acqua per uso civile”

MANTOVA  “In Lombardia per ora non si parla di razionamenti dell’acqua per uso civile. La situazione da questo punto di vista è sotto controllo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della missione istituzionale in corso oggi a Bruxelles. “Stiamo intervenendo – ha proseguito il governatore – per risolvere il problema degli usi agricoli. Ci stiamo lavorando da due mesi e abbiamo già posto in essere una serie di iniziative concordate col mondo dell’agricoltura, per esempio per rinviare alcune semine e consentire di abbassare il deflusso vitale e far alzare il livello dei laghi”. “Bisogna ora capire – ha detto ancora Fontana – quelle che sono le differenti esigenze delle diverse regioni. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, mi ha anticipato che affronterà anche questo tema”. Per quanto riguarda il Lago Maggiore, il presidente Fontana ha sottolineato che sono in corso interlocuzioni con il Canton Ticino e in particolare con il suo rappresentante, Norman Gobbi. “L’assessore Massimo Sertori ha parlato con Norman Gobbi – ha affermato Fontana – affinché quest’ultimo si interfacci con i responsabili dei bacini idroelettrici per cercare di avere un rilascio maggiore di acqua. I rapporti con il Canton Ticino sono positivi dunque mi auguro possano comprendere le nostre necessità”. “Sì al recupero di acque reflue a fini irrigui. Avvieremo un tavolo per studiare e regolamentare nel miglior modo possibile questa opportunità prevista dalle direttive comunitarie. La tecnologia ci consente di depurare al meglio l’acqua reflua per garantirne di più ai campi in un periodo storico caratterizzato dall’innalzamento delle temperature e da lunghi periodi di siccità. Bisogna imparare a gestire meglio l’acqua che c’è”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fa b i o Rolfi che, ieri mattina, a Palazzo delle Stelline di Milano è intervenuto al convegno organizzato dall’Anbi. “Serve – ha spiegato l’assessore – un piano nazionale virtuoso legato alla bacinizzazione dell’acqua, sia attraverso il recupero delle ex cave per l’accumulo irriguo che la bacinizzazione dei grandi fiumi. Dobbiamo conservare l’acqua piovana, recuperarla al meglio e gestire in modo intelligente l’acqua dei fiumi nei periodi in cui non serve a fini irrigui per averla poi in primavera ed estate. Penso, per esempio, al progetto da 350 milioni di euro di rinaturazione del Po, inserito nel Pnrr”. “Intervenire senza prevedere la bacinizzazione – ha aggiunto – è una visione miope che non tiene conto di come la sostenibilità ambientale dipenda anche dall’uso dell’acqua, tramite politiche innovative in un quadro che è completamente cambiato rispetto agli anni scorsi”. “Serve ridurre la burocrazia, velocizzando i tempi di approvazione dei progetti. Qui in Lombardia – ha concluso Rolfi – abbiamo ricevuto il via libera al recupero di una ex cava come bacino irriguo dopo quattro anni e mezzo. Chiediamo uno snellimento burocratico anche attraverso la regionalizzazione dei procedimenti autorizzativi”.