Sottopasso Porta Cerese, ancora problema traffico senza Asse sud

MANTOVA La tanto attesa soppressione del passaggio a livello della tratta ferroviaria Mantova-Monselice con la conseguente realizzazione dei sottopassaggi necessari a risolvere il nodo del traffico che, da decenni, coinvolge Porta Cerese è in arrivo in consiglio comunale. Domani, il parlamentino del capoluogo rilascerà il proprio parere urbanistico sul progetto definitivo elaborato da Net Engineering, un mega intervento a carico di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) per un valore di 24,5 milioni di euro e con una durata di 27 mesi. Obiettivo risolvere il nodo viabilistico con tre sottopassi per veicoli, oltre ad un sottopasso per la pista ciclabile, che dagli elaborati danno l’idea di essere un intervento ingegneristico per nulla semplice ma in grado di migliorare la situazione attuale fortemente influenzata dalle varie intersezioni, dagli stop semaforici e dal transito dei convogli ferroviari.

«Ben venga quest’opera che trova la sua copertura finanziaria grazie alle Ferrovie dello Stato e che il Comune – spiegano i capigruppo consiliari di Forza Italia e Mantova Ideale, Pierluigi Baschieri e Stefano Rossi – non sarebbe mai riuscito ad attivare con le proprie risorse di bilancio vista l’onerosità dell’intervento. L’unica cosa certa è che la soluzione del nodo di Porta Cerese non si otterrà con i soli sottopassi sotterranei, è necessaria anche una strada che colleghi via Brennero a via Parma per intercettare il traffico pesante e portarlo fuori da Porta Cerese. In sostanza manca la realizzazione della cosiddetta “Asse Sud”, la famosa infrastruttura da 6 chilometri di strada che dovrebbe essere finanziata all’interno del progetto per la realizzazione dell’autostrada Mantova-Cremona oppure mediante i 110 milioni che Autobrennero metterà a disposizione se le verrà rinnovata la concessione autostradale.
Più facile la seconda ipotesi dato che la Mantova-Cremona è bloccata da un contenzioso che vede coinvolta la Regione e la società Stradivaria. Senza quella bretella difficilmente la questione traffico troverà una soluzione definitiva e a confermarlo con microsimulazioni è lo “Studio di traffico”, elaborato dalla stessa società di ingegneria redattrice del progetto, secondo cui il deflusso dei Tir continuerà ad influenzare negativamente la viabilità della zona. Impossibile quindi dar torto ai residenti del quartiere di Te Brunetti che con incontri pubblici e con una petizione sottoscritta da 400 residenti hanno lanciato un allarme evidenziando come i mezzi pesanti, quelli superiori a 7,5 tonnellate, continueranno a transitare nonostante le ordinanze comunali ne vietino la circolazione e siano sanzionabili. Questo centrosinistra ha già commesso un errore di metodo: non condividere il progetto con gli abitanti di Te Brunetti che, a fronte degli espropri subiti, non sono mai stati ricevuti ed ascoltati dal sindaco Palazzi e dalla sua giunta.
Un progetto calato sulla testa e così impattante crea infatti inevitabili allarmismi. A stupire, al contrario, è invece il silenzio dei residenti di Valletta Valsecchi che ai tempi del progetto presentato da Esselunga avevano alzato le barricate per il timore di vedere compromessa la loro qualità abitativa». (loren)