MANTOVA È stata fissata al prossimo 5 luglio l’apertura del processo per omicidio instaurato a carico di Nicola Vignali, il 37enne accusato di aver ucciso il padre Paolo, la sera del 1° ottobre scorso, nell’abitazione dei genitori in piazza Virgiliana. Nella fattispecie, oggetto di questa prima seduta di natura prettamente interlocutoria, sarà la definizione del rito alternativo proposto in seguito all’istanza di rinvio giudizio dall’ultimo legale in ordine di tempo del presunto parricida, l’avvocato Maddalena Biffi. In sostanza il giudice per l’udienza preliminare Matteo Grimaldi in tale sede sarà chiamato a decidere circa l’ammissione o meno del giudizio abbreviato, condizionato all’escussione dello psichiatra veronese Pietro Lucherini, che a suo tempo aveva preso parte alla redazione della perizia disposta dal gip in sede d’incidente probatorio e redatta di concerto con altri due colleghi. In tale circostanza il dottor Stefano Fontana, perito del tribunale, si era preso sessanta giorni di tempo per stendere un dettagliato quadro psichico del soggetto. Alla redazione del documento era stata inoltre stabilita anche la presenza di due medici di parte quali per l’appunto Lucherini, nominato dalla difesa, e Carlo Andrea Robotti, incaricato dall’avvocato Gaetano Alaia che in questo caso assiste, quali parti offese, la moglie e la figlia della vittima, nonchè rispettivamente anche madre e sorella dell’omicida. Sempre in tale circostanza, Vignali comparso personalmente in via Poma per un confronto diretto col togato virgiliano aveva un pò a sorpresa, visti i deliri e i silenzi connotanti il primo interrogatorio di convalida del fermo, manifestato l’intenzione di rilasciare dichiarazioni spontanee; volontà subito respinte dal gip data la sede non opportuna. Lo scorso 12 marzo, infine, all’esito della discussione della perizia, il giudice per le indagini preliminari Gilberto Casari aveva statuito la piena capacità d’intendere e di volere del 37enne al momento del delitto decretandone così la sua immediata processabilità. A gennaio Vignali era stato trasferito dalla casa circondariale di Montorio alla sezione psichiatrica del carcere di Belluno dov’è tuttora detenuto.
Lorenzo Neri