Un centinaio i gilet arancioni mantovani alla manifestazione milanese

MANTOVA C’era anche una rappresentanza mantovana alla manifestazione dei Gilet arancioni ieri in piazza Duomo a Milano. Una trentina di persone partite dalla città virgiliana, un centinaio se si considera l’intera provincia. “In piazza eravamo circa seimila manifestanti, anche se gli organi di stampa dichiarano poche centinaia”, racconta Francesco Ferlisi, rappresentante provinciale del movimento legato al generale Pappalardo. Una manifestazione contro il Governo, le restrizioni e i presidi di sicurezza anti Covid-19. La protesta si è tenuta in 35 piazze italiane, dal Nord al Sud del paese. “A parlare a Milano c’era anche Alicia Erazo, ambasciatrice CIDHU dei diritti umani, molto vicina a Donald Trump”, continua Ferlisi, “il nostro obiettivo è mandare a casa questo governo, dare vita a un’assemblea costituente e tornare alla lira italica da affiancare all’euro. In tempi di crisi si può”. Tra i manifestanti anche un banchetto per le adesioni al movimento. “Solo in piazza ne abbiamo raccolte circa 300, altre stanno arrivando direttamente sul nostro sito. Pochi parlano di noi, comunichiamo e ci organizziamo attraverso i social e senza alcun tipo di finanziamento”, prosegue Ferlisi. A breve, però, è arrivato il tweet del sindaco di Milano Beppe Sala per un assembramento senza distanziamento sociale e mascherine: “Ho chiesto al prefetto di denunciare gli organizzatori della manifestazione dei cosiddetti “gilet arancioni”. Un atto di irresponsabilità in una città come Milano che così faticosamente sta cercando di uscire dalla difficile situazione in cui si trova”. Non si è fatta attendere la risposta sul social: “Era meglio l’arancione degli spritz”. “Ci denunciano? Non c’è problema. Tutte le multe che hanno dato nelle passate settimane finiranno al Tar e ci sono avvocati che stanno valutando la possibilità di scrivere al Tribunale dell’Aia per violazione dei diritti umani”, continua Ferlisi. La protesta non si ferma. Un nuovo appuntamento è fissato per il 2 giugno in Piazza del Popolo a Roma. “Quando terminerà la manifestazione di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, daremo vita a un presidio permanente fino a quando questo Governo non si dimetterà. L’apertura dei confini regionali? Io partirò per la Capitale a mezzanotte e un minuto del 3 giugno”, conclude Ferlisi.