Flash d’Arte: protagonista l’architettura del Quattrocento

MANTOVA Ripartono i Flash d’Arte, gli approfondimenti dedicati alle opere del Maca e del Tempio di San Sebastiano. Da quest’ultimo ieri sono ripresi gli incontri, come illustrato dalla direttrice dei Musei Civici di Mantova Veronica Ghizzi, volti agli studi architettonici sul Quattrocento. L’impianto del Tempio, infatti, è già stato ampiamente analizzato, mentre alcuni aspetti da chiarire permangono circa fattori decorativi e strutture architettoniche. Tema proprio dei tre nuovi appuntamenti, organizzati in collaborazione con Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.
Primo tra gli studiosi a relazionare in merito è stato Paolo Parmiggiani, che attualmente lavora al Museo del Bargello. Parmiggiani ha sottolineato le somiglianze tra l’edificio albertiano nel capoluogo e quelli realizzati nella stessa epoca a Firenze, alla ricerca di un rinnovo in campo architettonico e dell’ornato. Esempi poi diffusi a Padova come a Milano. E, appunto, a Mantova.
L’influenza è chiaramente ripresa nei tre plutei che sono ora conservati negli spazi del nuovo allestimento dell’edificio, i quali denotano un approccio al modo di intendere la figura che trae origine dalle opere di Donatello, dal duomo di Prato in particolare, dalla forma circolare e innovativa. E che riproducono la medesima concezione spaziale tra immagine e cornice, con la prima quasi compressa nel perimetro dei rilievi.
Anche la parte posteriore dei plutei riporta un gusto antichizzante diffuso in ambito fiorentino, con la rappresentazione dei canapi riferita a uno stile del passato, ma con un linguaggio attualizzato. Probabilmente frutto degli scambi culturali tra Luca Fancelli, responsabile della costruzione della struttura, e lo stesso Leon Battista Alberti. Riassunta in una percezione dell’antico resa moderna.
Il prossimo appuntamento con i Flash d’arte è per il 18 ottobre: Marco Scansani tratterà del “Rinascimento mantovano in terracotta”, sempre alle 18 presso il Tempio di San Sebastiano. Ilperf